il lutto

L’ultimo ciao di Mattarello a Pietro, 11 anni

Oggi l’estremo saluto ad un ragazzo che frequentava le scuole medie e che il cancro ha portato via



TRENTO. Oggi saranno gli alpini, amici e colleghi di papà Roberto, a portare a braccia la sua bara fuori dalla chiesa di Mattarello. Un modo per stare più vicini ad una famiglia travolta da una tragedia troppo grande anche per trovare le parole per raccontarla: la perdita di un figlio, di un ragazzo di appena 11 anni. Pietro Pegoretti la vita aveva appena iniziato a viverla: una brutta malattia, un cancro con cui aveva dovuto fare i conti due anni fa, se lo è portato via.

Pietro lo aveva sopportato, combattuto e pareva ricacciato indietro, con quella forza e quel coraggio che i bambini malati spesso e volentieri sembrano voler infondere anche agli adulti che si trovano faccia a faccia con tragedie che si sperano non succedano mai.

Pietro, raccontano attoniti nel sobborgo cittadino, alla fine se ne è andato: lasciando oltre al papà, dipendente di Dolomiti Energia, la mamma, e Giorgia, la sorellina di appena due anni piùgrande.

Ieri sera erano in tanti nella chiesa di Mattarello, per un rosario recitato a fianco della famiglia in ricordo di Pietro Pegoretti: è voluto venire a portare conforto ai genitori anche don Brugnara, che proprio a Mattarello era stato parroco e che quindi i Pegoretti li conosce bene, quei ragazzi li ha visti crescere.

Quando si cerca di capire una tragedia di portata simile, ogni sforzo appare vano. Resta la fede, per chi rimane la solidarietà e la vicinanza. Quella che gli alpini, con in spalla una bara davvero troppo piccola, cercheranno di infondere ai cari di Pietro.













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