L’orso esce dal letargo e sbrana due asini

Notte di terrore per gli animali dell’azienda biologica di malga Tret sul monte Baldo. Allevatori sempre più preoccupati



AVIO. Un asino sbranato, un secondo in parte scorticato ed altri due asini ancora dispersi. Il risveglio dell’orso ha avuto conseguenze piuttosto pesanti per l’azienda biologica di Malga Trett sul monte Baldo visto che nella mattinata di domenica il plantigrado ha fatto la sua prima scorpacciata della stagione. L’orso, che dovrebbe essere un esemplare di 5 anni, non è affatto quel giocherellone che nella estate scorsa si divertiva a farsi fotografare dai turisti e la sua imponente stazza ha impressionato chi nelle giornate di venerdì e sabato ha avuto l’occasione di vederlo mentre cercava di predare cavalli e bovini. Venerdì sera è stato un guardiano della diga di Pra da Stua a notare il grosso orso intento a catturare i cavalli dell’azienda mentre sabato il plantigrado si è spinto a poche decine di metri dal maso di Ignaz Terleth.

Dopo qualche tentativo andato a vuoto per la cattura di vitellini difesi dalle madri di vacche di razza scozzese Highland allevate allo stato brado - che ne fa il punto di forza di questa azienda montana- l’orso si è spinto verso il lago artificiale e dopo pochi minuti era già all’attacco di un branco di cavalli ma l’intervento dei cani del maso dapprima respinti con veemenza evidentemente alla fine è servito per farlo desistere dalle sue intenzioni predatorie. Un’incursione durata poco meno di un’ora. Domenica mattina però mancavano all’appello 4 asini, tre adulti ed un piccolino così sono iniziate le ricerche. Il primo avvistamento è stato di quel povero asinello di un anno ancora incapace di muoversi per le gravi ferite inferte e con il terrore ancora negli occhi di quanto aveva subito poche ore prima. Impossibile poterlo salvare: le zampate dell’orso lo avevano scorticato e si è dovuto quindi prendere la decisione – dopo il sopralluogo degli agenti forestali- di abbatterlo lasciando la carcassa nel bosco con gli stessi agenti che a debita distanza presidiano la zona per osservare meglio l’esemplare che non sembra affatto un bonaccione. A poche decine di metri è stato ritrovato anche il secondo asino preso di mira e in parte già sbranato con la carcassa che affiorava dalle acque del bacino artificiale. Mancano all’appello però ancora due asini e pensare che il piccolino di pochi mesi di vita l’abbia scampata alla furia dell’orso sembra un impresa assai improbabile. Presi dal terrore gli animali potrebbero anche essere finiti nelle acque del lago ma la speranza è di ritrovarli ancora in vita.

Sull’episodio il consigliere provinciale della Lega Nord Trentino, Claudio Civettini, ha presentato una interrogazione al presidente Dorigatti: «La Provincia deve rendere sicura la presenza di animali e pastori, deve tutelare l’indispensabile sistema della pastorizia di montagna». Gli allevatori, infatti, sono sempre più preoccupati: «Cosa dovremo fare adesso? Dormire di notte accanto alle nostre greggi con il fucile per proteggerle?» (f.r.)

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