L'innovazione rimette in moto l'auto

Tre giorni di convegno a Trento sui progetti per il rilancio del settore


Jacopo Tomasi


TRENTO. La ricerca salverà l'industria automobilistica. Da martedì a giovedì, Trento sarà la "capitale" dell'auto. Al Grand Hotel, si ritroveranno esponenti di alto livello di Fiat, Agenzia per la promozione della ricerca europea, Provincia e i partner del progetto europeo «Autoclusters», riuniti per il workshop «Automotivenets», organizzato dal centro di ricerca Create-Net.
L'obiettivo è capire quale strada dovrà imboccare il settore automobilistico nei prossimi anni, un settore in difficoltà che deve cambiare rotta. Il punto di partenza è chiaro: il mondo della ricerca ha un ruolo sempre più decisivo nel rilancio di questo settore.
Nei primi due giorni, il workshop analizzerà gli obiettivi raggiunti dal progetto «Autoclusters» e pianificherà le attività future. In conclusione, il terzo giorno, si cercherà di comprendere qual è la situazione dell'industria automobilistica a livello europeo, nazionale e territoriale, attenti ai nuovi progetti di ricerca e innovazione. Attraverso l'analisi di dati si cercherà di dare risposte concrete a domande frequenti sulla crisi e le strategie dell'industria automobilistica.
Solo due anni fa, si parlava di tempi neri per le vendite di automobili in Italia. Il crollo era stato del 24.45%, con 165.289 nuove auto immatricolate contro le 218.768 dell'anno prima, e quest'anno la fase negativa continua, con un calo di immatricolazione in Europa del 6.5% rispetto al 2009.
Nell'aprile 2009 l'Erdf (European regional development fund) e il programma di cooperazione transnazionale See (Sud est Europe) hanno finanziato con 1,6 milioni di euro il progetto triennale di cooperazione e innovazione territoriale «Autoclusters», che raccoglie i dati relativi ai protagonisti europei del settore automobilistico per costruire una rete in grado di favorire lo sviluppo di relazioni proficue tra piccole e medie imprese, università ed enti di ricerca e sviluppo nell'ambito dell'industria dei trasporti. «Dobbiamo favorire l'innovazione - ha affermato Imrich Chlamtac, presidente del centro di ricerca Create-Net - vale a dire il passaggio dal laboratorio al prodotto. Molti infatti sono i progetti di ricerca che non hanno avuto un impatto diretto sul mercato e che, grazie alla costituzione di un ciclo dell'innovazione nel settore automobilistico, sarà possibile realizzare». «A Trento - ha annunciato l'ingegner Stefan Chudoba, coordinatore del progetto Autoclusters - verranno presentati i vantaggi tecnici, economici e sociali che derivano dalle nuove tecnologie di trasferimento di conoscenza e dall'introduzione in azienda delle così dette buone pratiche».
Focus della tre giorni, però, non saranno solo l'analisi e la condivisione dei traguardi raggiunti dal progetto. Si punta anche ad aprire un dialogo sugli strumenti che la pubblica amministrazione può mettere in atto per favorire la ripresa del mercato: «Crediamo - ha affermato Giacomo Carlino, dirigente del Servizio pianificazione energetica e incentivi dell'Agenzia provinciale per l'energia - che i consumatori necessitino di risposte concrete dalla pubblica amministrazione. Per questo la giunta provinciale, il 30 dicembre, ha approvato una delibera sulla concessione di contributi per l'acquisto di veicoli a basso impatto ambientale».

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