IL RADUNO IN PIAZZA DANTE

L’esca richiama 200 cacciatori Pokemon

Il tam tam on line ha radunato tanti appassionati con smartphone alla mano. E per settembre rilanciano: caccia al tesoro



TRENTO. Il richiamo del Pokemon? Irresistibile. Infatti è stato sufficiente creare un evento in Facebook per dare il via al passa parola, poi qualche " pokemon esca" ed il gioco è riuscito. Ieri pomeriggio in piazza Dante si sono ritrovate più di 200 persone che sono andate via via aumentando anche grazie alle esche appositamente create. Ovvero, non è che tutti i cacciatori di pokemon del sabato pomeriggio a Trento, erano ai giardini di piazza Dante; c'era anche chi da turista o da cittadino in passeggiata cercava lo stesso l'animaletto giallo ed ecco palesarsi un luogo nel quale si trovavano non uno, ma una decina di pokemon. Come non provarci ed ecco che l'esca aveva fatto il suo dovere: il cacciatore arrivava al punto indicato dove trovava altri giocatori o semplicemente i riferimenti per raggiungere il primo raduno "Pokemon go del Trentino". Per questo il numero dei partecipanti è progressivamente aumentato fino alle 16 , quando il raduno è stato sciolto con un buffet di saluto.

I primi ad arrivare sono stati i più giovani sia singolarmente che in gruppo - da Pergine erano in venti e quindici dalla Rotaliana - poi singoli giocatori che però al contrario di quello che succede con gli altri video giochi non erano isolati nel loro mondo virtuale, ma socializzavano, si conoscevano fino a creare delle squadre di ricerca. Poi sono arrivati anche gli adulti, figli della prima generazione pokemon, quindi i più piccoli accompagnati dai genitori e così il raduno si è trasformato in una piccola festa. Poi sugli schermi dei cellulari sono cominciati a comparire i primi animaletti gialli e i gruppi hanno iniziato a spostarsi al loro inseguimento e il gioco ha iniziato ad animarsi. Attenzione però perché non era solo una goliardata per trascorrere diversamente un afoso pomeriggio di agosto, ma si trattava anche di un test.

Gli organizzatori sono Jessica Berti studentessa alla facoltà di Comunicazione d'Impresa, Marketing e Pubblicità che insieme a Alessandro Visintainer "youtuber" ( a proposito il video della manifestazione lo si può vedere su yt.alexgaming.eu) come dire, "ci hanno provato": «Provengo dalla prima generazione di giocatori di pokemon - ci dice Jessica - quindi la passione c'è tutta. Abbiamo creato questo evento in forma virtuale e la pagina di Facebook ha registrato in breve tempo sessanta partecipanti. Poi la voce ha iniziato a girare ed eccoci qui di fronte a questo numero sorprendente di partecipanti». Ma la vostra idea è che non sia solo un gioco: «Esatto, studiando marketing ho fatto una prova. Ho creato le esche localizzabili in determinati punti qua attorno, ma che potrebbero anche essere esercizi commerciali, eventi da promuovere, o per che no un gruppo di persone che inconsapevolmente si ritrovano a fare gli auguri di compleanno ad uno sconosciuto».

Test soddisfacente ? «Direi che c'è un'enorme potenzialità specialmente nell'ambito delle attività che si rivolgono ai giovani. Sarebbe interessante che il messaggio fosse recepito a livello commerciale». La modalità è semplice. Al posto del pokemon isolato, se ne posizionano nello stesso punto cinque o anche più. Ovviamente il giocatore che si preferisce chiamare allenatore e l'ambito del gioco palestra, raggiunge quel luogo che però potrebbe essere un negozio. Ed ecco come la pubblicità si potrebbe far largo nell'ambito del divertimento. Ma il Pokemon è solo moda? «Non direi - risponde Alessandro - al di la dell'essere il gioco del momento, ti porta a conoscere la città, il paese, vie o luoghi che si devono raggiungere per catturare il pokemon. Poi al contrario degli altri video giochi, questo lo si fa all'aperto e camminando si possono conoscere altri giocatori». Il raduno di ieri era per così dire conoscitivo, sia per i giocatori, che per gli organizzatori. Diciamo un'uscita all'esterno di chi ormai da mesi ci sta giocando, ma non sarà l'unico evento: «Il 10 settembre - conclude Jessica - organizzeremo una caccia al tesoro che si svilupperà nell'ambito di una storia che stiamo creando. Tutto avrà un senso e una logica». I premi? «Quello che un allenatore di pokemon può desiderare più di tutto: la medaglia della sua palestra». Anch'essa virtuale. (d.p.)













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