Musica

L’allegra orchestra dei (quasi) centenari

Vigolo Vattaro, l’idea di due volontari ha coinvolto una decina di ospiti. Ora il sogno è trovare un maestro e un pulmino


di Sandra Mattei


TRENTO. L’età media è di novant’anni e la più anziana compirà 104 anni dopodomani. Se non è l’orchestra più “attempata” d’Italia, per usare un eufemismo, poco ci manca. Di sicuro è quella più simpatica, perché suonare insieme non solo li rende felici, ma il loro desiderio è rendere felici anche altri anziani. La storia inizia sei mesi fa, nella Casa Santa Maria a Vigolo Vattaro, che ospita una cinquantina di utenti.

Non si tratta di una Rsa, ma di una casa di sollievo, ovvero un luogo dove gli anziani possono passare dei periodi di tempo per godersi una vacanza (“in un paesaggio montano, piacevole e rilassante”, come si legge sul sito) e dare “sollievo” appunto alla famiglia che se ne prende cura. La Casa Santa Maria è gestita dalla cooperativa Kaleidoscopio, che ha l’obiettivo della cura dei soggetti più deboli e degli esclusi. Ma se si scorrono le immagini di questa orchestra, soprannominata “d’argento”, gli anziani coinvolti non danno certo l’idea di essere emarginati. E qui sta il merito delle operatrici della Kaleidoscopio, che sostengono il progetto dell’”orchestra d’argento” con risultati insperati.

«Tutto è iniziato - racconta Luisa Tamanini, una delle due animatrici - grazie alla disponibilità di due volontari che vengono alla Casa Santa Maria perché hanno i genitori. Sono Dario Andreis e Dario Ravagni, musicisti autodidatti che hanno messo in piedi l’orchestrina un po’ per caso». I due Dario (Andreis ha la mamma a Vigolo Vattaro e suona la chitarra, Ravagni aveva il papà, che è mancato da poco, e suona la batteria) si sono affezionati alla Casa ed hanno costruito nel tempo un rapporto con gli ospiti che si è trasformato in amicizia. Entrambi coltivano l’hobby della musica, per questo già in passato intrattenevano gli anziani con concerti e recital accompagnati dai loro strumenti.

«Con il tempo - continua Luisa Tamanini - sono riusciti a coinvolgere nei loro concerti una decina di ospiti, dei quali la metà sono fissi. Gli altri variano a seconda del periodo in cui si fermano nella Casa. All’inizio cantavano i brani proposti dai due volontari, poi un giorno Dario Ravagni si è presentato con maracas, tamburelli, cimbali e nacchere che ha distribuito e così hanno iniziato anche a suonare».

Il repertorio, attinge a piene mani nella musica pop italiana e in quella d’autore. Canzoni che si tramandano di generazione in generazione, che vanno da Nilla Pizzi a De André, passando per Celentano, Mina e Battisti. «Altri cavalli di battaglia - precisa Tamanini - sono “Gioana dame en pom” degli Articolo 3ntino e “Cielito lindo”, canzoni orecchiabili, che si prestano ad essere cantante da tutti. Dopo mesi di esibizioni interne, ci piacerebbe ora portare un po’ di gioia anche ad altre strutture socio sanitarie, perché siamo convinti che dando sfogo ai nostri guizzi musicali, un po’ folli, faccia del bene a noi e agli altri. In questo progetto, una parte importante ha avuto don Claudio, che è un ospite della Casa ed è soprannominato Jimi Hendrix». Il sogno che le animatrici coltivano, espresso da don Claudio, è quello di esibirsi. «È un doppio sogno - dice Luisa - perché ci piacerebbe che un vero musicista fosse disponibile ad “educarci" venendo a Casa Santa Maria. In questo modo potremo offrire i nostri concerti a qualche altra struttura socio sanitaria assistenziale. Stiamo, infatti già sognando di avere un nostro piccolo bus che ci porti in giro a portare allegria. I sogni, mai farseli mancare».

Chi volesse rispondere all’appello dell’orchestra d’argento, i recapiti di Casa Santa Maria sono 0461 848568 o 329 2267153.

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