L'accusa: «Trenta, cauzioni illegittime»

I consumatori del Crtcu contestano i depositi imposti senza preavviso



TRENTO. Le società che offrono servizi di solito si cautelano su possibili insolvenze praticando la richiesta di un deposito cauzionale. Procedura legittima e prevista, ma solo se viene concordata con il cliente che ha la facoltà di optare per sistemi di pagamento che diano garanzie anche alla società creditrice. Trenta però non si è comportata così, almeno secondo l'accusa del Centro di ricerca e tutela di consumatori e utenti, e avrebbe imposto il deposito senza avvisare. «Il Crtcu - si legge nella protesta - segnala un fioccare di telefonate di utenti trentini infuriati per il comportamento adottato da Trenta Spa con cui vengono automaticamente addebitate in bolletta somme a titolo di deposito cauzionale senza ricevere un preventivo avviso. La previsione contrattuale di chiedere un deposito cauzionale al cliente con la funzione di coprire la società creditrice da rischi di insolvenza del debitore è legittima e usuale solo se concordata. Il cliente, infatti, può evitare l'addebito del deposito cauzionale scegliendo metodi di pagamento che diano maggiori garanzie di solvibilità del cliente quali il pagamento mediante Rid bancario o addebito su carta di credito. Molte società lo fanno, ma avvisando prima. Sessanta euro per ogni utenza acqua domestica, 25 per contratti gas con consumi fino a 500 mc/anno e 15,48 euro per un contratto di energia elettrica con potenza pari a 3 kW, sono solo alcuni esempi di somme addebitate in bolletta senza avvisare l'utente. La somma che fa più discutere è il deposito cauzionale di 60 euro per l'acqua deliberato dalla Trenta e non dall'Autorità per l'Energia. Il deposito cauzionale è legittimo se concordato cioè accettato dal cliente, non imposto. Trenta ha pensato bene prima di incassare e poi informare gli utenti, ma, si noti, solo dopo la denuncia fatta dal Crtcu. La società, infatti, conferma essere in corso l'attività di adeguamento dei depositi cauzionali e l'introduzione degli stessi per coloro a cui non sono mai stati applicati. Gli importi, specifica ancora l'azienda, sono fissati per l'acqua con delibera della società e per le altre utenze con delibera dell'Autorità per l'Energia». Per il Crtcu, dunque, la Trenta ha seguito la procedura al contrario. Prima di incassare i depositi cauzionali avrebbe dovuto informare il cliente anche delle possibili alternative. L'invito dell'associazione che tutela i consumatori è dunque quello di verificare con attenzione la bolletta, contestare gli addebiti fatti senza consenso e senza avviso e se del caso chiederne il rimborso o lo storno dalla successiva fattura.

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