Itas, finale stregata: vince Macerata. Ma l’ultimo punto era trentino

Al V-Day di Milano la finale dell’Itas parte subito bene: 25-19 e 25-12 i primi due set. Poi la Lube rientra in partita 22-25 e 18-25. E chiude 3-2: polemica sull’ultimo punto


Gianpaolo Tessari


MILANO. Si è perso. E l'immagine simbolo della sconfitta dell'Itas Diatec è quella di un Osmany Juantorena zoppicante, ferito, sorta di fenicottero dalle gambe lunghissime ma incapace di reggersi e volare. Un Osmany temerario e testardo nel non voler abbandonare il campo nel convulso finale della gara più attesa dell'anno nonostante le suppliche e le imprecazioni di coach Stoytchev. Ha vinto la Lube, viva Macerata, che al Forum di Assago ci restituisce, ma con gli interessi, quel 3-2 che a suo tempo era valso a Trento la Coppa Italia. Medesimo il punteggio, parti invertite per la rimonta di una Lube che ha saputo capitalizzare lo stillicidio di errori dei campioni uscenti.

Ed ora? Sarà davvero quel punto e a capo che aleggia sui destini della squadra che ha saputo caratterizzare l'ultimo pugno di anni del volley planetario? Juantorena che va via, l'Itas che ridimensiona il budget, il dg Cormio che saluta e cambia aria. Da oggi ne sapremo di più ma l' aria è pesante. E dire che l'inizio del match scudetto fa prendere un coccolone a Macerata. Non si fa nemmeno in tempo a dire pronti via che Trento scatta sull'8-1. Finale di tempo davvero bello: Bari tira su una palla della malora e Juantorena si incarica di chiudere sul 25 a 19. Si riparte a suon di pallonate: avvio molto più equilibrato, si viaggia sul 5-4 per Trento. Al primo time out i 2000 trentini sugli spalti intonano "che spettacolo.." e siamo 8-5. Sul 12-8 Savani canna una palla che grida vendetta e ci regala, letteralmente, il punto numero 13. Due a zero.

All'inizio del terzo set torna in campo un equilibrio che pare in effetti più consono ad una finalissima scudetto e una Lube che sa di non avere più possibilità di sbagliare si porta in avanti di quattro punti, 8-4. I punti conquistati da Macerata resistono quatti quatti: e sul 12-8 e' Rado a chiedere la pausa di riflessione. Si riparte e, ahia, ci piomba addosso un ace di Omrcen. Il patacrac arriva sulla battuta di Juantorena, dritta sulla rete: 1-2. Quarto set: Parodi ha finalmente il braccio caldo, 6-4. E ci piazza pure, poco dopo, tre (dicesi 3) ace di fila che portano la Lube sull'11-5. Corvi neri iniziano a girare in tondo sopra il palazzetto. Avanti ancora la Lube16-11, e la curva marchigiana torna a riveder le stelle. Il folletto Exiga leva da terra un' altra palla avvelenata e si va su uno spaventevole 19-15: 25 a 18, due a due, tutto da rifare. Tie-break: roulette russa. Avanti noi 5-3, ci prendono. Parità. Tensione che si taglia con il coltello: 7-7 ma si fa male Juantorena. Si rialza, mette giù l’8-7 ma zoppica da paura. E con un disperato, fallito, attacco di capitan Matey , festeggia Macerata.













Scuola & Ricerca

In primo piano