IL PROCESSO

Invalido dopo l’investimento 

L’uomo ferito dall’auto sulle strisce pedonali. Provvisionale da 160 mila euro



TRENTO. È stato investito mentre attraversava via Rosmini. La macchina lo ha toccato e lui è finito sotto le ruote. Da quel giorno - era la metà di maggio del 2016 - per un cinquantenne trentino, la vita come l’aveva vissuta fino a quel momento si è annullata.

L’investimento - avvenuto sulle strisce pedonali secondo l’accusa - aveva provocato in gravissimo trauma cranico ed era stato necessario un delicato intervento alla testa.

Lesioni pesantissime, un’invalidità permanente e ora per l’incidente stradale c’è la sentenza di primo grado. In abbreviato la donna che era al volante della macchina, è stata condannata a 5 mesi e dieci giorni di reclusione, pena sospesa.

L’uomo ferito si era anche costituito parte civile e davanti ad una richiesta di provvisionale da 300 mila euro, il giudice ha approvato i 160 mila che sono già stato versati dall’investitrice.

Ora la causa si sposta sul piano civile. La donna, anche lei cinquantenne, era imputata per lesioni gravi e per la violazioni di un articolo del codice della strada che prevede che l’automobilista debba ridurre la velocità in prossimità di incroci e di strisce pedonali.

La difesa della donna - che si è affidata all’avvocato Giovanni Rambaldi - è riuscita a far cambiare l’imputazione: al posto del comma 4 dell’articolo 141 del cds, l’automobilista è stata condannata per il comma due che prevede che «il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l'arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile».













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