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Indennità, in 10 mila chiedono altri tagli

Legge di iniziativa popolare delle Acli. Oliver: «Aumentarle è fuori dal tempo». Borga: «Noi contrari agli aumenti»


di Katia Dell’Eva


TRENTO. «Atemporale. Fuori tempo e fuori contesto». Il presidente delle Acli Luca Oliver usa queste parole per commentare l’ipotesi di applicazione della riforma costituzionale per quanto riguarda l’indennità dei consiglieri regionali. L’interpretazione che prevale negli uffici regionali (Trentino di venerdì, ndr), e di cui si è parlato in Ufficio di presidenza del consiglio, prevedere che anziché prendere come riferimento l’indennità del sindaco del Comune capoluogo di Regione come chiede il disegno di legge costituzionale - ovvero Trento (8771 euro lordi al mese, 500 euro netti in meno di quello che guadagna oggi un consigliere regionale - si faccia la media tra le indennità dei sindaci di Trento e Bolzano. E considerato che a Bolzano il compenso del sindaco raggiunge la bellezza di 12.380 euro lordi, il risultato è che l’indennità dei consiglieri verrebbe ritoccata al rialzo, circa 500 euro netti in più di oggi.

«Una simile idea è fuori tempo e fuori contesto», commenta il presidente delle Acli, ribadendo un concetto espresso ieri sia dai sindaci di importanti Comuni che dai segretari di Cgil, Cisl e Uil. «Nel 2016, nello stato di crisi in cui il nostro Paese si trova, non è possibile pensare di aumentare, anziché ridurre, le indennità», sottolinea Oliver. Il giudizio severo delle Acli, che ieri nel consiglio direttivo hanno confermato la propria linea, non viene a caso. L’associazione è la promotrice di una legge di iniziativa popolare, che chiede di tagliare ancora l’indennità dei consiglieri regionali e che ha raccolto oltre 10 mila firme.

Il disegno di legge fissa l’indennità a 7.500 euro lordi al mese (circa 4300 euro netti) contro gli attuali 9800 euro, con un rimborso spese di massimo 500 euro, e elimina qualsiasi trattamento previdenziale con contributi a carico dei consiglieri e del consiglio regionale. Infine fissa a 3300 euro lordi il tetto per i vitalizi degli ex. «Per evitare di scadere nel populismo, voglio sottolineare che non stiamo dicendo che non sia giusto stipendiare un consigliere», chiarisce Oliver, «ma ciò deve essere fatto secondo un criterio e una legge, non sulla base di magheggi. Una proposta di interpretazione della riforma nazionale come quella che è di recente venuta alla luce, sarebbe un danno non tanto per noi Acli, quanto per la comunità intera. E chi fa politica dovrebbe saperlo, perché si presume si tratti di persone informate sul contesto in cui operano».

«La mia speranza è che in un simile futuro il nostro disegno di legge sia nel frattempo arrivato in consiglio provinciale, in modo da potervi apporre delle modifiche e da limitare, per parte nostra e quanto più possibile, il danno». Il disegno di legge ha avviato il suo iter in commissione regionale, dove il mese scorso si sono svolte le audizioni delle Acli e dei sindacati. Lo ha ricordato ieri il capogruppo Pd Alessio Manica: «Di indennità ci ritroveremo a parlare presto». Intanto prende posizione anche Rodolfo Borga: «Premesso che una tale ipotesi mai è stata prospettata ai consiglieri, qualora dovesse essere proposta, Civica Trentina si opporrà all'aumento e i suoi consiglieri rinunceranno comunque».













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