Incidenti stradali: il ricordo di Mauro sulle moto degli amici

Chiesa parrocchiale gremita a Faedo per l'ultimo saluto al giovane motoclista
FOTO Il ricordo degli amici


Marco Weber


FAEDO. Un abbraccio grandissimo ha avvolto ieri pomeriggio in modo affettuoso i familiari di Mauro Calovi, il giovane centauro morto domenica scorsa a causa di un incidente stradale avvenuto in località Maso Milano. Sulle moto degli amici il suo ricordo: «Ciao Mauro».
C'era tutto il paese, ma anche moltissima gente giunta da ogni parte della regione. C'erano i suoi amici della squadra di calcio dello Spormaggiore, i suoi amici motociclisti. Tantissimi i giovani. Molti non ce l'hanno fatta a non piangere: hanno sfogato con le lacrime la loro disperazione. Nell'omelia il parroco don Mietek ha ricordato che Mauro è ora nelle mani di Dio, che si prenderà cura amorevolmente di questo giovane ragazzo che troppo presto ha lasciato la vita terrena. E alla fine della messa il sindaco Bruno Faustini ha preso la parola per portare il cordoglio di tutta la piccola comunità fagitana a questa famiglia colpita da un lutto così profondo e difficile da accettare. Una famiglia peraltro già provata duramente anni fa con la morte per malattia del papà di Mauro.
«Non abbiamo dimenticato papà Arturo - ha detto Faustini - le sue battute, le sue pose, la sua bella voce, la sua canzone, morto giovane, troppo giovane. E adesso cosa possiamo dire per Mauro? Il paese lo stava aspettando, tutti sicuri che prima o poi avrebbe preso il posto del papà nella vita sociale di Faedo. Perché i valori che si portava appresso erano gli stessi. Ma forse lui voleva incontrare suo padre e raccontargli della sua moto, delle sue passioni, della sua vita». Un appello Faustini lo ha rivolto ai tanti giovani presenti, ai quali ha ricordato che «la vita è bella e va vissuta come una corsa a tappe. Bisogna saper correre, saper frenare, saper nascondersi al nostro avversario, la morte, per arrivare in fondo alla volata con le braccia alzate, pensando sempre a chi ci sta aspettando a casa». Anche la giovanissima fidanzata di Mauro, Eleonora Carrara, ha preso la parola e con il groppo in gola e le lacrime agli occhi ha parlato con il suo "cucciolo", gli ha ricordato i bei momenti passati assieme e gli ha promesso che non lo dimenticherà mai. La bara è quindi stata portata a spalle dai suoi amici fino al cimitero, dove all'ingresso lo attendevano alcuni motociclisti al fianco delle loro moto, sul parabrezza delle quali risaltava la scritta "Ciao Mauro". Un ultimo saluto da parte di mamma Marina, della sorella Cinzia e dei tanti parenti e amici, quindi il feretro è stato tumulato con sopra la maglia del moto club Salorno, al quale Mauro Calovi apparteneva.

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