In Trentino scatta la rivolta dei colletti bianchi

In 500 all'assemblea dei dipendenti pubblici: «Dateci il contratto»


Jacopo Tomasi


TRENTO. Rinnovare il contratto dei dipendenti pubblici trentini. E' questa la richiesta, forte e chiara, fatta dalla Funzione pubblica della Cgil durante l'assemblea dei lavoratori che si è tenuta ieri mattina al cinema Roma di Trento. Sala piena, presenti circa 500 lavoratori, e animi piuttosto caldi che hanno preso di mira il ministro Brunetta, ma anche i vertici di piazza Dante.
A livello nazionale è stato previsto il blocco della contrattazione per i dipendenti pubblici, con riflessi anche in Trentino. Questo significa che, stando alle cifre dell'ultimo rinnovo contrattuale provinciale relativo al triennio 2006-2009 che a regime prevedeva un aumento di 120 euro mensili, porterebbe nelle tasche dei lavoratori del pubblico impiego circa 100 euro in meno al mese. Milletrecento euro l'anno, che in vent'anni diventano 26.000 euro. Soldi su cui non si può contare né nell'immediato né per la pensione e che non sarebbero più recuperabili. Per questo la Cgil intende fare pressing a livello nazionale per cercare di sbloccare la situazione. E a maggior ragione non si perde d'animo in Trentino, dove c'è l'intenzione di agire in modo unitario con le altre sigle sindacali - Cisl e Uil - per dare più spinta alle richieste. Proprio oggi ci sarà un incontro unitario sulla questione e lunedì un incontro tecnico con la Provincia. Al riguardo, però, l'assessore Mauro Gilmozzi è sempre stato freddino e anche ieri ha escluso la possibilità di aumenti in busta paga, ma il neo segretario della Fp Cgil trentina, Giampaolo Mastrogiuseppe, è tutt'altro che scoraggiato. «La Provincia può fare affidamento su uno statuto di autonomia che le permette di agire in modo diverso rispetto al resto d'Italia e noi chiediamo che venga fatto un ragionamento sul rinnovo del contratto del pubblico impiego, che è scaduto il 31 dicembre 2009. I lavoratori sono agitati, preoccupati e meritano attenzione. Offrono un servizio di qualità, non sono né assenteisti né fannulloni come dice Brunetta, e per questo hanno diritto ad un aumento adeguato. La giunta non ha mai parlato di risorse, ma nella Finanziaria 2008 aveva stanziato 3,8 milioni di euro per il contratto del pubblico impiego, quindi i soldi ci sarebbero», conclude il segretario, che ha acceso i riflettori anche sul problema del rinnovo delle Rsu della sanità.
I lavoratori che sarebbero coinvolti dal rinnovo contrattuale sarebbero circa 30.000 dipendenti provinciali, comunali, dell'Azienda sanitaria, dei comprensori. Lavoratori tesi, che ieri hanno criticato duramente la gestione della Provincia che ha premiato (e potrebbe ancora premiare) ex dirigenti in pensione assegnando nuove poltrone d'oro (vedi quella dell'Azienda sanitaria) senza pensare invece alle loro esigenze. Ora il sindacato intende privilegiare il dialogo, ma non si esclude l'apertura di una stagione di conflitto, a livello nazionale e locale, con la proclamazione dello stato d'agitazione e possibili scioperi all'orizzonte. Insomma, sarà un autunno caldo non solo nelle fabbriche, ma anche negli uffici.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano