In Finanziaria super bonus bebè E viene seppellita la Flat Tax 

La manovra del Conte bis. Conzatti, Italia Viva: «In arrivo un assegno tutto nuovo nel Family Act. Decida la Provincia se sarà più conveniente di quello dell’Autonomia». De Bertoldi, FdI: «Un documento contro chi tiene in piedi il Paese»



Trento. Non c’è la flat tax che avrebbe messo a rischio la dotazione finanziaria della Provincia. Ci sarà un invece un super bonus bebè, entrerà nel Family act, che potrebbe sovrapporsi (o sostituire) un analogo beneficio appena varato dalla giunta provinciale. E’ la manovra finanziaria del Conte bis che si sta limando a Roma. Una valutazione del documento finanziario l’abbiamo chiesta a Donatella Conzatti, capodelegazione in commissione finanze di Italia Viva al Senato e ad Andrea de Bertoldi, Fratelli d’Italia, che della medesima commissione a Palazzo Madama è il segretario.

Quota 100 in bilico

Ecco Donatella Conzatti: «Noi come Italia Viva vogliamo rivedere, se non proprio abolire, Quota 100. L’effetto che doveva avere sugli esodati lo ha avuto, ora i numeri sono bassissimi. E’ iniqua ai danni delle generazioni più giovani. Il governo precedente, di cui io ero comunque all’opposizione, aveva previsto che ci fosse una sostituzione ogni tre lavoratori andati in pensione. Sostituzione che non è affatto avvenuta: non c’è stata nel pubblico perché hanno bloccato i contratti e, quindi, fino al novembre di quest’anno, non si sono potuti fare concorsi, è tutto bloccato. Parliamo di insegnanti e di medici, quindi di mancanze in ruoli importanti per il sistema pubblico. Dice che anche il governatore Maurizio Fugatti sta lamentando questa mancata possibilità? Ma è stato il governo con la Lega a stabilire questa cosa del blocco, ora chiedono revisioni di decisioni di cui sono stati gli autori. Le ricordo l’esempio della flat tax, che non è mai (tra l’altro) stata tale: si chiamano “forfettari” e li aveva introdotti Matteo Renzi nel 2014. Loro ne avevano leggermente ampliato la platea e si erano ripromessi di aumentarla ulteriormente. Sparita? No, non c’è mai stata. Era solo una promessa ma non avevano nemmeno fatto richiesta all’Unione Europea per chiedere l’Iva agevolata. Parlando di quanti soldi avrebbe perso la Provincia, adesso lo sappiamo, si parlava del nulla» osserva Conzatti.

Bonus bebè alla Leopolda

«Per quanto riguarda il bonus bebè c’è qualcosa di molto interessante che anticiperemo domani alla Leopolda, con la ministra alla famiglia e alle pari opportunità Elena Bonetti che è di Italia Viva: in quell’occasione verrà lanciato il Family act. Detto in estrema sintesi trasformeremo tutti gli incentivi che ci sono (natalità, congedo parentale e così via) in un assegno unico universale. La Provincia, essendo autonoma, può chiaramente scegliere di mantenere il proprio bonus o vedere se sarà più vantaggioso, e può essere che lo sia, il nostro» chiude Conzatti.

Andrea de Bertoldi è lapidario: «Lo dicono tutte le categorie, questa è una manovra che non crea sviluppo o, perlomeno, in modo molto limitato con un investimento di 3 miliardi, il 10 per cento del totale. Si tratta di una manovra inefficace e liberticida. Inefficace perché prevede un aumento del deficit per ben 14 miliardi e perché si fonda su 7 miliardi di recupero d’evasione che tutti considerano impossibili, soprattutto con tali misure» spiega.

«Manovra liberticida»

«Si crede di fare lotta all’evasione aumentando le tasse (e questo sistema causa l’effetto contrario, che fa aumentare l’evasione) e per di più spaventando i contribuenti con le manette per chi viene colto ad evadere. La riduzione del contante riduce invece lo stimolo ai consumi e non si traduce certo in un’emersione di imponibile. La manovra è contraria al lavoro autonomo e all’imprenditoria: vero è che si investono 3/4 miliardi per cuneo fiscale dei lavoratori dipendenti e non si investe un euro a favore della leva fiscale per le due categorie citate. Questo governo ritiene impresentabili coloro che tengono in piedi il Paese con il loro lavoro. Vi è un insieme di balzelli che aggrava la vita quotidiana di ciascuno di noi (l’aumento dei bolli, le imposte catastali sui trasferimenti d’immobili, la cedolare secca sugli affitti a tasso concordato). La limitazione del contante era uno dei capisaldi della teoria economica di Lenin, per essere chiari. Oltre a deprimere i consumi è un regalo alle banche che su ogni passaggio incasseranno una commissione. Addio alla privacy, con la trasparenza dei conti correnti di ogni cittadino che potrebbe trovarsi a dover giustificare anche una spesa personale» chiude de Bertoldi. G.T.













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