In casa materassi e comò Le Albere pronte a vivere

Viaggio negli appartamenti del nuovo quartiere progettato da Renzo Piano Vetrate luminose e grandi spazi nel Muse. I lavori conclusi per fine anno


di Maddalena Di Tolla


TRENTO. Viaggio dentro il quartiere delle Albere, per noi, ieri pomeriggio, che sta prendendo forma definitiva, in dialogo con il fiume e con il corpo del centro storico della città.

Negli spazi dell’ex Michelin la stampa è stata ammessa alla visita al cantiere svolta dalla commissione urbanistica comunale, guidata dal vice sindaco Paolo Biasioli. A illustrare le caratteristiche delle vie, delle costruzioni e dei tanti dettagli di pregio era l'architetto Danilo Vespier, dello studio di progettazione Rpbw di Renzo Piano, insieme al direttore dei lavori, Rino Flain, agli ingegneri Marco Giovannini e Viviana Patton, di Iure spa.

E così ci si è addentrati lungo il nuovo viale interno, che corre fra case e edifici destinati ad uffici per circa trecento metri, (stessa lunghezza dell' antica via Belenzani nel centro consolidato) e collega il futuro Centro congressi al Muse, che è già realtà. Ai lati del viale gli edifici residenziali e quelli destinati a uffici hanno già quasi ogni parte completa. Del resto la consegna prevista dovrebbe essere entro fine anno. Poi ci sarà la partita dei collaudi e dell'abitabilità. In alcuni appartamenti ci sono già perfino i materassi (comodissimi) e le sdraio. Per le scale e le terrazze degli appartamenti si impiega legno Iroko (non europeo ma certificato da foreste gestite in modo sostenibile, giurano in cantiere), e poi pietra (verdello e rosso Trento) per finiture esterne e muretti, porfido per le carreggiate. I dettagli sono molto curati, ad esempio i vani destinati agli impianti sono schermati in pietra. Le corti interne delle case, con i parchi privati, non saranno recintate e così il quartiere respirerà come un pezzo di città, aperto. Ci tiene, a questa dimensione di apertura e condivisione degli spazi, l'architetto Vespier. Quanto tiene e dimostrare la logica progettuale complessiva. Il Muse, poi, si staglia moderno alla fine del viale, affacciandosi da un lato verso il fiume e dall'altro sul Palazzo delle Albere, che assume in questo nuovo disegno urbanistico effettivamente un aspetto e una collocazione del tutto nuova, come del tutto nuova è la prospettiva del quartiere da dentro, adesso che è quasi completo. Tante vetrate e grandi spazi differenziati, caratterizzano il nuovo Museo, adeguati alla moderna richiesta di un ente che fa scienza, espone e dialoga con il territorio, si è detto più volte. Si entra in una grande lobby ariosa, grazie alle grandi vetrate e si trova poi un grande foro centrale, intorno al quale salgono le scale. I lavori intanto proseguono freneticamente per rispettare le consegne, con circa seicento persone, di oltre cento ditte fornitrici.

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