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In arrivo altri 50 profughi al campo di protezione civile a Marco di Rovereto

Gli immigrati sono arrivati a Marco tra sabato e domenica, ora il totale è 151. Pierluigi La Spada (Cinformi): «Presto pronta la caserma Chiesa a Trento»



ROVERETO. Altri 49 profughi sono arrivati tra sabato e domenica al centro della Protezione civile di Marco, che al momento ne ospita 151. In due distinte tranches, sabato sono arrivati da Caltanissetta 25 persone originarie del Pakistan e del Bangladesh, e domenica altri 24, provenienti da Catania, esuli dell’Africa subsahariana (Costa d’Avorio, Mali, Nigeria, Gambia).

Sommati agli altri 25 giunti a Marco il 3 novembre, fanno 74, ma Pierluigi La Spada del Cinformi non è preoccupato per la forte affluenza: «Siamo arrivati anche a quota 230, ma senza nessun problema,. Certo, qualche relativo disagio c’è, ma si tratta di una situazione temporanea. A Trento la provincia sta allestendo a centro di prima accoglienza l’ex caserma Damiano Chiesa, che potrà ospitare fino a 250 persone. Una volta terminati i lavori, i profughi di Marco verranno trasferiti lì. Anche per questo motivo la presenza di oltre 150 persone a Marco non ci preoccupa».

A Marco ci sono 96 posti letto nei prefabbricati, mentre altre 55 persone vivono nei container. Una sistemazione che con tutta probabilità si rivelerà disagevole con il freddo in arrivo, ma la caserma Damiano Chiesa dovrebbe essere pronta per metà dicembre. In linea teorica, il 14 dicembre i lavori alla caserma di Trento dovrebbero essere terminati e da quel giorno potranno esservi trasferiti i profughi di Marco. Dopo, il destino della ex polveriera è di rimanere come campo di prima accoglienza per donne e famiglie.

Per ora, i profughi appena arrivati seguono il classico iter per l’inserimento nella realtà italiana e trentina, un percorso che è seguito passo per passo dal Cinformi.

Agli stranieri appena arrivati vengono forniti subito gli strumenti di base per gestirsi in autonomia sul territorio, a partire dai primi rudimenti della lingua italiana fino alla spiegazione delle tradizioni locali. Nel contempo inizierà il percorso burocratico per la concessione dello status di rifugiati, che viene assegnato solo quando concorrono una serie di condizioni, come quella di essere soggetti a persecuzioni per motivi razziali o religiosi. Non è detto che a tutti venga riconosciuta la qualifica di profugo, e anche nel corso dell’iter è fisiologico che alcune persone vengano respinte per comportamenti violenti o indisciplinati.

Con gli ultimi arrivi, sono 322 i profughi arrivati a Rovereto, che è di gran lunga la città più gettonata in provincia, seconda solo al capoluogo (299) per l’accoglienza dei migranti, e che da sola ha ospitato il 35,6% degli arrivi in tutta la provincia di Trento. In totale gli arrivi in Trentino sono 905, in gran parte dall’Africa subsahariana (58%, soprattutto da Nigeria, Mali, gambia, Senegal, Ghana e Costa d’Avorio), per il resto asiatici con una forte prevalenza del Pakistan, Bangladesh e Afghanistan tra i paesi di provenienza.

 













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