Immobili, primi segnali di risveglio

Il presidente di Anama Gabardi: «Vediamo la luce in fondo al tunnel. Ritorna l’interesse da parte degli investitori»


di Luca Marognoli


TRENTO. I prezzi sono gli stessi di cinque anni fa, quando stavamo per entrare nel tunnel della crisi. La differenza è che le transazioni, rispetto ad allora, sono diminuite del 30-40%. C’è, però, una buona notizia: la primavera sta portando un risveglio, anche se moderato, del mercato immobiliare.

Qualcosa , insomma, comincia, a muoversi, in termini di investimenti. Lo afferma Marco Gabardi, presidente di Anama Confesercenti. «Abbiamo toccato il minimo storico, nel senso di minor numero di transazioni, durante il 2012. Nei primi tre mesi del 2013 c'è stato un accenno di movimento del mercato, ma non si può dire che la crisi sia finita. Registriamo un interesse più specifico, anche se rimane il problema della finanziabilità dei clienti da parte delle banche: la maggior parte delle transazioni non si possono fare, fino a ieri perché i mutui non venivano più concessi, oggi perché è la clientela stessa che non va neppure in banca a chiedere: sa di non essere finanziabile».

L’associazione nazionale agenti e mediatori di affari trentina è corsa ai ripari con una misura che dovrebbe dare i suoi frutti a breve. «Il progetto da noi presentato, che consiste nella garanzia concessa ai privati da Confidi grazie al fondo messo a disposizione della Provincia, può davvero risvegliare questo mercato dormiente», rimarca Gabardi. «Diciamo che si vede la luce in fondo a quel tunnel». Cosa induce ad alimentare questo, pur cauto, ottimismo? «Il fatto che abbiamo già raschiato il fondo del barile e ora inizino a rimuoversi gli investitori. Che comprano, seppure alle loro condizioni, ma comprano. A rafforzare questo trend la circostanza che sul mercato si sta affacciando con forza anche l’estero».

Curiosamente il calo delle compravendite non ha fatto sprofondare i prezzi. «A parte qualche caso isolato c’è una tenuta. Soprattutto per quanto riguarda le zone più richieste: Trento città e i sobborghi della collina est. C'era stato un rallentamento nell'incremento dei valori nel biennio 2008-2009, ora c'è un appiattimento ma la prospettiva è che comunque i prezzi siano un po’ troppo alti: dovranno calare, perché non siamo un'isola felice completamente impermeabile dal resto d'Italia...».

Le quotazioni? «Ci aggiriamo attorno ai 3.500-3.600 euro nella collina est di pregio, Martignano e Cognola. Il centro resta sempre sopra i 4 mila, con punte di 5.500 – 6.000, a seconda di chi compra e chi vende. Nel 2008 i prezzi non erano tanto diversi ma si vendeva un 30-40% in più, in termini di quantità».

Un caso a parte sono gli spazi commerciali: «Lì è tutto fermo - sottolinea Gabardi -, sia per la locazione che per la vendita. Ciò è dovuto al fatto che le aziende non aprono ma chiudono. La crisi ha accentuato un fenomeno già esistente». I valori in centro hanno raggiunto livelli esorbitanti: «Un negozio di 40-50 metri viene affittato a 6 mila euro al mese», conferma il presidente di Anama.

Mercato dopato dalle catene? «Non dai locatari ma dai locatori: i proprietari di immobili vogliono una determinata cifra e se non la ottengono tengono l’immobile chiuso. Possono permetterselo».

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