Ilio Buffa, da minatore a scultore del legno

Il 64enne di Cinte Tesino a 15 anni è andato a lavorare in miniera, a 40 anni si è avvicinato all’arte da autodidatta e dal 2002 partecipa ai concorsi e simposi


di Silvia Fattore


CINTE TESINO. Il Simposio Luci e Ombre del Legno che si tiene ormai dal 2002 ogni estate in Tesino richiama tutti gli anni artisti europei ad extraeuropei. Tuttavia certe volte non occorre fare molta strada per trovare delle persone speciali. A Cinte abita un signore che da sempre ha la passione per la scultura del legno e che negli ultimi anni ha vinto più di qualche premio.

Di corporatura grossa e con un aspetto da gigante buono, Ilio Buffa ha 64 anni, non è sposato e da sempre vive in Tesino. L'amore per la lavorazione del legno l'ha scoperta quando era poco più di un bambino, ma poi «a 15 anni sono dovuto andare a lavorare come minatore e non ho più potuto dedicarmi a questa passione», racconta Ilio con voce tranquilla. «Ho cominciato a fare sculture a 40 anni, ma è solo dal 2004, da quando sono andato in pensione, che sono riuscito ha concentrarmi su questa attività. Il primo simposio a cui ho partecipato è stato quello del 2002 in Tesino, poi 2 anni dopo quando ho smesso di lavorare ho potuto frequentare diversi concorsi».

Le sculture di Ilio sono figurative e la sua tecnica non si ispira a nessun maestro. «Non ho fatto nessun corso. Semplicemente mi sono messo ad osservare gli altri scultori e pian piano ho cercato di migliorarmi. I miei soggetti preferiti sono gli animali delle dolomiti, ma amo molto anche le figure femminili e ho realizzato delle figure astratte. Le idee mi vengono così. Succede che mi metto a realizzare alla mattina ciò che ho sognato la notte. Qualche volta, però, ci sono ricordi o pensieri che mi sfuggono. Cerco allora di fare degli schizzi per non lasciarli andare via a non sempre ci riesco. Così devo aspettare che ritornino».

Ilio lavora il legno in una tettoia vicino a casa. Lì ha tutti i suoi strumenti e sia con il caldo che con il freddo non rinuncia alla sua passione. Di solito impiega una settimana per realizzare una scultura, ma «può essere che certe volti basti un giorno, e altre in cui un mese non è sufficiente». E' difficile fare il conto di quante opere ha fatto Ilio in tutti questi anni. «Penso più di 300, ma non saprei dire con precisione». Alcune di queste sono rimaste ai Comuni che organizzano i simposi, altre sono a casa sua e altre ancora sono state donate.

Ilio non vuole definirsi un artista, ma un semplice intagliatore di legno, anche se qualche bel premio lo ha vinto. «L'anno scorso la giuria tecnica del simposio di Madonna di Campiglio mi ha dato il terzo posto. Quest'anno invece in Valcamonica sono arrivato secondo. Però mi piacerebbe vincere un premio del simposio del Tesino. E' già successo, ma era il premio del pubblico e dato che gioco in casa so di essere stato avvantaggiato».

Il sogno di Ilio Buffa? «Che magari un giorno si riuscisse a ricavare un piccolo spazio in Tesino dove io e agli altri appassionati del legno della valle possiamo esporre le nostre sculture».

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