Il vescovo di Trento: "Digiuniamo dalle slot machine"

In vista della Quaresima monsignor Bressan invita i fedeli ad astenersi dal gioco d'azzardo, vizio che sta rovinando decine di famiglie


Jacopo Tomasi


TRENTO. Non solo la tradizionale astinenza dalle carni. In vista del mercoledì delle Ceneri, primo giorno di Quaresima, il vescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, ha invitato i fedeli a “digiunare dal gioco d’azzardo”. Con queste parole: “Sta rovinando molte famiglie e molte persone. E’ importante che la gente si liberi da certe dipendenze e tentazioni”.
Monsignor Bressan ha fatto riferimento alla notevole diffusione, in città, di sale da gioco e slot machine. Negli ultimi anni, infatti, a Trento sono spuntati 10 “mini-casinò” e, in Trentino Alto Adige, si contano oltre 5.000 slot.
«E’ sempre più facile introdurre nei locali queste macchinette che possono indurre in tentazione», ha detto il vescovo.
«La sudditanza e la dipendenza dal gioco d’azzardo sono sempre più diffuse e, purtroppo, stanno rovinando famiglie e persone. Per questo - ha continuato - serve ragionevolezza. La gente deve liberarsi da queste tentazioni e così, oltre al digiuno dalle carni e dall’alcol, invito i fedeli a digiunare anche dal gioco».
Il contenuto dell’omelia del mercoledì delle Ceneri è stato anticipato ieri pomeriggio, durante un incontro voluto dal vescovo Bressan con i giornalisti delle emittenti trentine e della stampa locale. Un’“operazione ascolto” per capire come la Chiesa possa rapportarsi con i media. Mezzi di comunicazione che a volte, ha sottolineato monsignor Bressan, «danno troppo spazio a questioni poco rilevanti», ma fortunatamente in Trentino pongono attenzione «alla dignità delle persone». Durante l’incontro è stato anche fatto riferimento ad un altro problema che sarà affrontato dal vescovo con una “lettera ai giovani” in vista della Quaresima: quello del precariato.
«I problemi occupazionali - ha affermato - generano problemi relazionali perché creano un’instabilità psicologica. Per questo bisogna fare qualcosa a favore dei giovani che non hanno un lavoro stabile». Infine, Bressan ha affrontato per la prima volta la questione relativa alla solidarietà internazionale trentina. Proprio giovedì, infatti, l’assessore Lia Beltrami ha ottenuto la fiducia in consiglio provinciale nonostante le dure critiche dell’opposizione. «Credo che la solidarietà trentina sia una bella realtà», ha commentano. «La Provincia sostiene con lo 0,25% del suo bilancio progetti all’estero e, francamente, non ho mai avuto notizia di abusi. Purtroppo quando ci sono di mezzo i soldi, però, ci si espone alle polemiche. In ogni caso - ha concluso il vescovo - il nostro è un territorio sensibile alla solidarietà come dimostra il fatto che da 60 anni siamo nei primi 5 posti tra le 226 diocesi italiane per l’attenzione all’opera dei missionari».

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