ISTRUZIONE

Il Trentino vara la riforma scolastica: si parte a settembre

Ore di 50 minuti, biennio comune, due lingue straniere con il tedesco obbligatorio


Jacopo Tomasi


TRENTO. Questa volta niente blitz notturno. Alla giunta provinciale è bastata una seduta straordinaria per approvare la delibera sui nuovi quadri orari delle scuole superiori e dare l’ok definitivo alla riforma Dalmaso. Un via libera che arriva quasi in extremis, a dieci giorni dal termine delle iscrizioni per l’anno scolastico 2010/2011 che scadranno, appunto, il prossimo 26 marzo. La delibera riguarda solo l’anno scolastico 2010/2011 ed è prevista una verifica entro febbraio 2011, come indicato nel protocollo d’intesa sottoscritto con i sindacati (Cgil, Cisl e Snals).
 Le ore. Il modello è basato sulle lezioni di 50 minuti (anche per avere un tempo scuola «meno gravoso sugli studenti») ma la decisione spetta ai collegi docenti (come riportato nell’articolo a pagina 3). Il monte ore annuale medio è di 930 ore per i licei e di 990 ore per i tecnici, con i quadri orari settimanali che variano dalle 32 ore per i licei alle 38 per gli artistici, passando per le 35 dell’istruzione tecnica e professionale (che resta con l’indirizzo socio-sanitario di Rovereto).
 Biennio comune. Per «assicurare una solida base anche in funzione di un eventuale riorientamento» è prevista un’area comune nel primo biennio. Inizialmente si parlava di 24 ore, in realtà si va dalle 20 ore del socio-sanitario alle 26 dello scientifico, per valorizzare, dove necessario, anche le materie più caratterizzanti.
 Lingue straniere. Dappertutto si studieranno due lingue e la Provincia punta molto sul tedesco obbligatorio come seconda lingua, oltre all’inglese. Come già annunciato, però, sono previste delle deroghe per spagnolo e francese dove vi sono esperienze consolidate.
 Jolly e laboratori. Una specificità della riforma Dalmaso rispetto a quella nazionale è sicuramente quella delle 2 ore settimanali «jolly» che ogni istituto potrà gestire a piacimento. O inserendo nuove materie oppure potenziandone altre. Queste vanno ad aggiungersi al 20% di flessibilità previsto per ogni scuola. Nei tecnici le attività di laboratorio ammontano a 12 unità di lezione in compresenza nel primo biennio ed a 28 nel triennio. Negli ultimi 3 anni ci sono anche 3 ore a disposizione dell’istituto, di cui 2 di laboratorio con insegnanti tecnico pratici. Nei licei artistici sono previste circa 15 ore settimanali di laboratorio per ogni anno del triennio.
 Storia e «trentinità». Crescono le ore di storia, soprattutto nei tecnici. Saranno ovunque 3 a settimana nel biennio. L’obiettivo, come annunciato dal Trentino, è anche quello di dare spazio all’insegnamento della storia trentina. Come confermato dall’assessore Marta Dalmaso. «Non sono previste ore specifiche di storia locale, ma la nostra indicazione è che si possa dare spazio a questa disciplina inserendola nel percorso di storia, ma anche di italiano, geografia o scienze. Sono previste anche collaborazioni con musei, biblioteche, associazioni ed ogni istituto valuterà autonomamente le modalità migliori e ulteriori linee guida saranno affrontate con l’elaborazione dei piani di studio che saranno pronti a maggio». Stesso discorso per l’educazione alla cittadinanza.
 Commenti. Soddisfatta l’assessore Marta Dalmaso. «Abbiamo sistemato anche l’ultimo tassello e siamo convinti di aver fatto un buon lavoro». Gli Stati generali sono perplessi sui 50 minuti anche se lo definiscono «il male minore» ed annunciano di voler «monitorare la riforma». La Uil Scuola, intanto, attende risposte dalla Provincia: se saranno accolti gli emendamenti presentati lunedì firmerà l’accordo, «altrimenti assemblee». (j.t.)













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