«Il traffico asfissiante rallenta i tram»

Gli autisti di Trentino trasporti: una “pagliacciata” la sfida della mobilità che penalizza il servizio pubblico


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Usano un termine in dialetto (una “paiazada”) la mobility race ( o in italiano la gara di mobilità) che nei giorni scorsi ha visto protagonisti sindaco e assessori comunali nella sfida tra bici, auto, autobus e pedone per verificare i tempi di percorrenza in città. Ad usare questo termine sono tre autisti di Trentino trasporti (Marco Ondertoller, Antonio Cornali e Matteo Pizzii) amareggiati per quella che la definiscono «una goliardata priva di nesso». «Si perché si è messo in cattiva luce il servizio di trasporto pubblico urbano di Rovereto. Al fine di difendere un’opera da molti considerata scellerata e costosa (la pista ciclabile di via Dante ndr) non si esita a svilire il trasporto pubblico; la grottesca gara fra bicicletta, pedone, automobilista e tram risulta ampiamente fuorviante all’opinione pubblica» è il giudizio dei tre dipendenti di Trentino trasporti.

Il perché lo spiegano loro stessi: «Come può essere competitivo un autobus in gara con auto, bici e pedone, dall’ospedale al Mart quando deve effettuare tante fermate necessarie a far salire e scendere diversa tipologia di utenza? Affrontare percorsi non preferenziali? Imbattersi in 5-6 semafori? Se il tram risulta più lento (infatti è arrivato ultimo nella sfida ndr) non è forse colpa del traffico asfissiante presente in città? Logico che in queste condizioni, chi taglia per il centro in bici o a piedi sia avvantaggiato, ma questi signori credono che tutti siano degli sprovveduti? Sembra si voglia sbandierare il solo invito ad usare la bicicletta e, in alternativa, l’utilizzo dell’auto: incredibile». E ciò quando Trentino trasporti è stata insignita da premi e riconoscimenti a livello nazionale ed europeo per essere una società particolarmente efficiente e per aver saputo erogare un servizio di eccellenza, questo grazie alle Provincia che ha storicamente investito molto nel rinnovo degli autobus e nella capillarità del servizio».

Insomma questa sfida non è piaciuta agli autisti degli autobus: «Molti di noi sono ciclsiti che apprezzerebbero che si realizzassero altre piste ciclabili senza però giustificare investimenti ad ogni costo. Peggio ancora se perseguendo questo obiettivo si debba denigrare un servizio come quello degli autobus roveretani e del piano d’area che ogni anno conta milioni di passeggeri, evitando una ancor più catastrofica situazione del traffico. Speriamo che lo tenga in consideerazione l’assessore di competenza che ha utilizzato l’autobus. L’auspicio - concludono Ondertoller, Cornali e Pizzini - è che si smetta con queste iniziative giocose e che si proceda con azioni serie destinate a sensibilizzare a ad incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici».

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