Il sindaco è caduto per 2.908,36 euro

Conclusa l’indagine della procura che gli contesta un «ingiusto profitto». Corradi: «Ho 20 giorni per integrare i documenti»


di Roberto Gerola


PERGINE. Conclusa l’indagine per un elenco di “rimborsi” che l’ex sindaco Silvano Corradi aveva chiesto dal 25 settembre 2009 al 16 giugno del 2012. Si tratta, in totale, di 2.908,36 euro, in trenta mesi.

La Procura di Trento ha indagato Corradi perché «abusando della qualità di sindaco del Comune di Pergine, chiedeva ed otteneva, con artificiosa produzione di mere autodichiarazioni, supportate da documentazione carente e non esaustivamente in grado di dimostrare l’impegno istituzionale di riferimento, l’erogazione da parte dell’amministrazione comunale, nella persona del dirigente, il “rimborso” di somme in realtà non riconducibili agli impegni istituzionali che ne costituivano l’apparente giustificazione». Si parla poi di «ingiusto profitto con correlativo danno per il Comune». Una cinquantina di “rimborsi” per trasferte che avevano come motivazioni: l’Anci (Comuni italiani), Peschiera sul Garda e Comano Terme (convegni e manifestazioni), a Castel Thun (convegno), Fiera di Primiero (incontri e convegni), a Rovereto (eventi vari), a Malé (impegno), a Roncegno e a Trento, e ad altri di Trentini nel Mondo. In sostanza, «un “inganno” nella persona del dirigente che predisponeva atti di liquidazione dal contenuto ideologicamente falso, perché ricomprendenti anche somme non legittimamente documentate e non spettanti».

Fin qui la “nota” che la Procura ha inviato all’avvocato Luca Pontalti (di Trento) che Silvano Corradi ha incaricato come proprio difensore. Una decina di “rimborsi” erano stati presi di mira dalla Civica con Daniela Casagrande e da Nicola Degaudenz (consigliere di Alternativa). I due gruppi consiliari aveva illustrato i “dubbi” su alcuni “rimborsi”, presentando esposto alla Procura e alla Corte dei Conti. Questo tre mesi fa. La situazione era poi precipitata (a fine febbraio) con Corradi a dimettersi da sindaco senza aver “giustificato” i rimborsi approdati nel frattempo in sede consiliare. Dimissioni che avevano provocato un terremoto istituzionale e detto la parola fine a un clima ormai disgregato della coalizione di centro sinistra autonomista sulla quale già pesava il “caso Beber. Ieri Corradi ha commentato la cosa. «Ho 20 giorni per integrare la documentazione. Già aveva presentato le giustificazioni a suo tempo, ora, sentendo anche l’avvocato, completerò la documentazione necessaria».

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