«Il Primiero ha bisogno di funivie che funzionino»

Il presidente della Comunità Trotter: «In attesa del nuovo collegamento col Rolle è necessario garantire la piena efficienza dei servizi per la stagione invernale»


di Raffaele Bonaccorso


PRIMIERO. Non sembra caduto nel vuoto l’appello della presidente della locale Apt, Paola Toffol, che chiedeva che fosse rotto il silenzio intorno a quanto avviene riguardo tutto il sistema di impianti funiviari di San Martino di Castrozza. A lei risponde, infatti, il presidente della Comunità di Primiero, Cristiano Trotter.

«Prendo atto dell'intervento (che condivido) - dice Trotter - apparso sulle pagine del “Trentino” di giovedì scorso, della presidente di Apt Paola Toffol, in ordine alle preoccupazioni espresse per la apertura della stagione turistica invernale 2013-2014 di San Martino di Castrozza e di Primiero. Preoccupazioni che sono dell'intera Comunità ed in particolare degli operatori del settore. Certamente il procedimento ormai avviato relativo alla assegnazione dei lavori di realizzazione della funicolare San Martino - Passo Rolle, costituisce un buon punto di partenza per porre le basi del sistema turistico locale per il futuro. Nell'immediato tuttavia rimane necessario garantire la continuità nel funzionamento dell'intero sistema degli impianti esistenti, anche alla luce della messa in liquidazione della società funiviaria. Sono certo che il liquidatore sta lavorando in tal senso e non ritengo opportuno entrare nel merito del suo operato».

Per quanto riguarda la funicolare, si sa che l’apposita commissione, superata la fase amministrativa, sta esaminando la parte prettamente tecnica in modo da dare la risposta definitiva. Mentre per la società di impianti, il liquidatore sta lavorando alla costituzione della nuova società (la NewCo) che dovrebbe rilevare tutte le strutture della vecchia e all’avvio di una gestione transitoria per riaprire gli impianti nella stagione invernale.

Ma il presidente Trotter entra nel merito delle cose da fare subito.

«Rilevo peraltro che le azioni già messe in campo e proposte, in primis dalla Comunità nel corso del 2011-2012, insieme con gli altri soggetti interessati (Comuni, Provincia, Acsm, Casse Rurali, operatori privati) per una soluzione e un rilancio di lungo periodo del comparto, mantengono ora tutta la loro validità. Le cose da fare sono ormai arcinote: individuazione di un nuovo soggetto societario di riferimento e reperimento delle risorse. Ognuno però deve fare il proprio compito in tempi brevissimi, assumendosi le relative responsabilità e concludendo un processo che da qualche mese sembra un po' rallentato. E’ necessario in particolare che le amministrazioni comunali verifichino i possibili ambiti del proprio intervento e che gli operatori privati percorrano con più convinzione la virtuosa strada dell'associazionismo e dell'intervento diretto nel sistema, intrapresa recentemente con coraggio soltanto da alcuni di loro. E questo senza timidezze, pena ricadute molto negative su tutta la nostra Valle. Per molto tempo».

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