L’INTERVISTA

Il primario: «Ancora troppi codici bianchi»

Pazienti non gravi nei reparti di emergenza: «Vadano dai medici di base. E aumentiamo il ticket»



TRENTO. Dottor Claudio Ramponi (primario del pronto soccorso) quale è l’obiettivo di questo servizio?

Diamo la possibilità di conoscere in tempo reale la situazione nei pronti soccorsi di tutto il Trentino. Anche se chi si preoccupa della coda forse non ha bisogno del pronto soccorso e potrebbe rivolgersi al medico curante.

I reparti trentini offrono le medesime prestazioni?

Diciamo che le prestazioni di base sono garantite in tutti i reparti. Ma in caso di emergenza è opportuno chiamare sempre il 118 per essere assistiti dagli operatori che sanno come e dove indirizzare i pazienti, soprattutto di fronte a certi sintomi come il dolore toracico. In casi gravi potrà essere attivato anche l’elicottero.

Quindi la tabella con le liste di attesa a chi serve?

E’ utile per le problematiche minori. Ora è possibile valutare la possibilità di rivolgersi a un reparto invece che a un altro, mentre Trento è sempre in cima alle preferenze dei cittadini e non sempre in modo giustificato. Ma io ripeto: valutate sempre la possibilità di rivolgersi al medico di base. Se uno sta male da 7 o 8 giorni (a meno che non ci sia un improvviso aggravamento) deve rivolgersi al medico di base.

Il ticket di 25 euro per i codici bianchi (che sale a 75 euro in caso di prestazioni diagnostiche) non scoraggia i pazienti meno gravi?

Evidentemente no. Personalmente ritengo che ticket attuali non siano sufficienti come deterrente per i troppi codici bianchi che si rivolgono - in maniera ingiustificata - alle nostre strutture di emergenza.













Scuola & Ricerca

In primo piano