Il piano di sviluppo fermo dal 2015

TRENTO. Dello sviluppo della Marmolada (che fa parte delle vette dolomitiche inserite nel Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco) parlano in tanti. Ma la realtà è che il piano di sviluppo del...



TRENTO. Dello sviluppo della Marmolada (che fa parte delle vette dolomitiche inserite nel Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco) parlano in tanti. Ma la realtà è che il piano di sviluppo del ghiacciaio, indispensabile per realizzare qualsiasi progetto sul versante nord della Marmolada, è stato approvato dalla giunta provinciale di Trento nel settembre del 2015, ma non è mai entrato in vigore perché manca il via libera (necessario) della Regione Veneto.

Sul fronte della Regina i rapporti non sono particolarmente sereni tra Veneto e Trentino. L’ultimo atto è stato il “no” della Provincia autonoma di Trento al rifacimento di una funivia che completa il comprensorio sciistico delle funivie di Malga Ciapela (andata a fuoco qualche anno fa e mai più ricostruita). La Provincia di Trento vorrebbe affrontare un ragionamento complessivo, per questo c’è il piano di sviluppo del ghiacciaio. Ma i veneti non lo firmano. Punto e a capo.

In questo scenario è stato tirato per la giacchetta pure Gustav Thöni, nei mesi scorsi, durante una giornata di sci con il sindaco di Livinallongo (che sciisticamente parlando significa Arabba) Leandro Grones. Il sindaco fodom (così si chiamano i ladini di quei versanti) ha fatto vedere a Thöni (che sulla Marmolada ci veniva d’estate con Tomba) quanto sarebbe bello salire da Arabba a Porta Vescovo, quindi giù al passo Fedaia e infine direttamente in vetta alla Regina (senza la necessità di scendere fino a Malga Ciapela). Un progetto in cui crede anche il sindaco di Canazei, Silvano Parmesani. E Thöni: «Un bellissimo ski tour». Ma non gli avevano detto (a lui che è altoatesino) della lite in corso tra Trento e Belluno.













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