Il palazzi della val di Ledro sono le antiche botteghe

Oggi le visite guidate all’Officina Maroni di Biacesa, alla fucina di Prè al Mulino Brighenti e all’Officina Mazzola di Molina: un mondo da scoprire


di Donato Riccadonna


LEDRO. Più che palazzi aperti potrebbe chiamarsi botteghe aperte. Infatti la puntata della manifestazione Palazzi aperti della provincia che si tiene in valle di Ledro oggi domenica 13 maggio alle 14, prevede di far visita per la prima volta alla Officina Maroni di Biacesa, alla Fucina di Pré, al mulino Brighenti di Molina e alla Officina Mazzola di Molina.

Insomma i palazzi della valle di Ledro - magari più sconosciuti ma certo più affascinanti di tante dimore «aperte» oggi visitabili in tutta Italia - sono opifici dove si è lavorato e prodotto per secoli. Organizza il Comune di Ledro, l’associazione Araba Fenice con il supporto del Museo delle Palafitte, della Pro Loco di Molina e l’associazione ledrense Quei de la Carafa. Appuntamento alle 14 a Biacesa presso il “campo rosso” prima del paese per chi sale da Riva e poi visita al molino-officina Maroni, che ora è una bella casa di abitazione con all’interno ancora parte degli ingranaggi che facevano funzionare il maglio e tutte le attrezzature. Da segnalare che all’esterno è ancora visibile la ruota idraulica in legno, l’unica intera ancora presente a Ledro.

Poi a piedi ci si reca a Prè per far visita alla Fucina dei ciuaroi, che è in funzione per un benemerito gruppo di appassionati. Salendo verso Molina si incontreranno un paio di “Bot de l’ora” quei geniali quanto semplici meccanismi per la ventilazione del fuoco. A Molina paese si potrà sbirciare il mulino Brighenti con i suoi macchinari originali e poi l’eccezionale e integra Officina Mazzola risalente al 1796. Qui ci sarà un piccolo momento di musica e l’esibizione alla forgia di alcuni Maestri artigiani metalmeccanici.

Alle 17,30 al vicino centro sociale, Alessandro Riccadonna e Stefano Salvi presenteranno il volume fresco di stampa “Acqua e fuoco al lavoro. Tracce di antiche attività in valle di Ledro” frutto di una lunga ricerca sul campo sostenuta dal finanziamento della Fondazione Caritro.

Per capire meglio il quadro della situazione è stata preparata da Riccardo Righi una ricostruzione digitale in 3D della zona del Ponale e di Molina in particolare, per capire la ricchezza delle attività artigianali che vi si svolgevano. La ricca giornata, si conclude con la presentazione del concorso artistico “Bròche 2.0”, un tentativo di collegare il passato delle bròche con il futuro, a cura delle associazioni Camaleonte, Fotoamatori e Creativamente.

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