«Il nuovo rettore? Sappia essere leader»

Il ministro Profumo in città per inaugurare il centro di ricerca Infn parla dell’Ateneo trentino: «Esempio in Italia»


di Luca Pianesi


TRENTO. “Il futuro rettore dell’Università di Trento? Dovrà avere caratteristiche da leader. Oggi, per guidare un ateneo, non basta più la buona reputazione accademica”.

Il ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Francesco Profumo, ieri a Trento per inaugurare il nuovo Centro nazionale Infn presso il Polo scientifico e tecnologico “Fabio Ferrari” di Povo, spiega al Trentino come dalla scelta del prossimo rettore dipendano anche gli esiti di una buona riuscita di tutto il sistema provinciale. “Il Ministero – dichiara Profumo – guarda con molta attenzione alle realtà di qualità, dove si stanno raggiungendo delle eccellenze. In un momento come questo, di forti difficoltà economiche, il Paese ha bisogno di territori che possano essere da guida e da esempio. Il Trentino, in questo, ha dimostrato di poter giocare un ruolo importante perché ha fatto delle scelte di specializzazione. Enti di ricerca, fondazioni, università costituiscono una garanzia per il futuro e quindi anche per i giovani. Per questo il prossimo rettore dovrà essere soprattutto in grado di fare rete, di guidare l’Università come un leader, di avere una visione di sistema ben chiara e fondata su relazioni internazionali consolidate”.

Relazioni internazionali di cui gode sicuramente l’Infn, l’Istituto nazionale di fisica nucleare, che, a detta del suo stesso presidente, Fernando Ferroni, intervenuto ieri all’inaugurazione del centro trentino, “è tra i fondatori del Cern ed è presente in 5 continenti”. “Abbiamo scoperto le potenzialità della vostra provincia grazie all’Fbk – aggiunge Ferroni – che ormai è una realtà stabilmente apprezzata a livello internazionale. Qui a Trento intendiamo sviluppare un centro con ambizioni di punta, dedicato alla ricerca in fisica fondamentale e alle sue più dirette applicazioni per la comunità. Una struttura che promuova anche il trasferimento della conoscenza alla società, quindi, e che abbia la capacità di attrarre finanziamenti europei”. Vi lavoreranno una settantina di ricercatori coinvolti in progetti di ricerca spaziale, di supercalcolo, di biomedicina e di fotonica. Un centro, come ha sottolineato più volte lo stesso presidente dell’Infn, nato anche grazie alla diretto interessamento di Stefano Vitale, astrofisico di Povo e candidato alla carica di rettore dell’Università di Trento. “E’ per me motivo di particolare piacere partecipare, poco prima del termine del mio mandato, alla costituzione del centro Infn - commenta il rettore uscente Davide Bassi – dimostriamo così di aver avuto visione e lungimiranza”. E anche Alberto Pacher, presente all’inaugurazione in rappresentanza della Provincia, s’è detto particolarmente soddisfatto: “La Provincia e il territorio hanno puntato sulla ricerca e l’alta formazione e con gli anni abbiamo assistito a innumerevoli successi. Il futuro dell’Autonomia - conclude Pacher - dipende essenzialmente dalla nostra capacità di aprirci verso orizzonti internazionali”.

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