Il Facebook trentino ha fatto flop

Investimento da 240 mila euro. Ma dopo 2 anni e mezzo il sito è vuoto


Chiara Bert


TRENTO. Vuoto il calendario degli eventi, vuota la sezione dedicata ai gruppi di acquisto solidale. Pagine e pagine con riempitivi di prova in latino. Zero commenti. Il social network trentino, voluto e finanziato dalla Provincia con 240 mila euro, a due anni e mezzo dal lancio è desolatamente senza contenuti. A denunciare il flop - e «il costo per la collettività» - è il consigliere Marco Sembenotti.

Era l'11 novembre 2008 quando la Provincia affidava a trattativa privata all'azienda di comunicazione di Trento Ymir l'incarico di costruire un social network trentino. Un'iniziativa prevista nell'ambito del «Progetto giovani», un luogo di incontro e di scambio di informazioni in stile Facebook. L'importo è di 201.600 euro, a cui si aggiunge - nel 2009 - la concessione in comodato gratuito alla Ymir dell'attrezzatura informatica per implementare il sito, comprensiva di computer portatili e videocamere, per un costo di circa 40 mila euro.

Due anni e mezzo più tardi la situazione è la seguente, descritta in modo dettagliato in un'interrogazione del consigliere provinciale della Civica Marco Sembenotti: il grosso delle pagine infarcito del noto "lorem ipsum", il testo in latino che in informatica si usa come riempitivo di pagine web di prova; nessuna segnalazione di eventi, ad eccezione di un post dello scorso maggio; vuota la sezione dedicata ai gas, i gruppi di acquisto solidale. Zero commenti. Solo una scheda sui piani giovani di zona.

«È una vergogna a spese dei contribuenti», attacca Sembenotti. «Evidentemente in Provincia deve essere sfuggito il particolare che l'offerta di social network è abbondantemente satura da tempo visto che sono disponibili in internet centinaia di possibilità, a partire dai più celebrati come Facebook, Myspace e Twitter, da soli capaci di coinvolgere 20 milioni di utenti in Italia e 30 mila in Regione secondo il rapporto Nielsen. A due anni e mezzo dal lancio il sito (www.social.infotn.ymir.eu) ha poche schermate sempre uguali a se stesse, non frequentate da nessuno e prive di qualsiasi utilità. Un completo flop, costato alla collettività qualcosa come 240 mila euro».

E che il social network trentino rischiasse di essere un inutile doppione dei più gettonati social lo hanno nel frattempo capito anche in Provincia. Il Facebook trentino di fatto non è mai decollato. C'è il contenitore (il sito internet) ma mancano i contenuti. Il perché lo spiega il dirigente del Dipartimento innovazione e Ict della Provincia Sergio Bettotti (vedi articolo a lato, ndr): dal momento del lancio il progetto è cambiato, il grande successo dei social network ha indotto a ripensare il prodotto indirizzandolo su alcuni settori specifici, come i Gas, la banca del tempo, i coordinamenti teatrali, i trentini nel mondo.

Se tecnicamente il sito è dunque già utilizzabile, si sta ancora decidendo cosa metterci dentro. Per il momento, spiega Bettotti, la Provincia ha liquidato il 40% della spesa complessiva per la prima parte del lavoro, il resto sarà legato al tipo di applicazione.













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