Il dibattito sul wellness mette a rischio la piscina

Gilmozzi: preoccupato per i tempi, progetto entro fine anno o addio agli 8 milioni E Merler attacca: cittadella sportiva e acquarena a Mattarello cedendo Manazzon


di Luca Marognoli


TRENTO. Le forti perplessità sollevate dalla commissione sport del Comune sulla collocazione di un’area wellness nella stessa struttura del grande centro natatorio che si prevede di realizzare in via Fersina, accanto al palaghiaccio, mettono in difficoltà Palazzo Thun. «Siamo preoccupati per i tempi», ha detto ieri mattina, a margine della conferenza stampa post-giunta, l’assessore ai lavori pubblici, Italo Gilmozzi. Entro il 31 dicembre, infatti, bisognerà arrivare al progetto, altrimenti si dovà rinunciare agli 8 milioni elargiti dalla Provincia nell’ambito dell’accordo di programma con il Comune. Un accordo che riguarda non una struttura per il wellness, ma un impianto vocato allo sport, anche agonistico, che si vorrebbe far omologare dal Coni per renderlo adatto ad accogliere meeting nazionali e internazionali sia di nuoto che di tuffi.

Si parla di una piscina olimpionica da 50 metri (divisibile in due da 25 con una piattaforma mobile motorizzata) e di una vasca separata di 12x12 metri e profonda 5 dedicata ai tuffi con le relative piattaforme e i trampolini. A corredo, due palestre, per i nuotatori e per l’allenamento a secco dei tuffatori, gli spogliatoi e capienti tribune (ora insufficienti a Madonna Bianca quando si organizzano grandi meeting). Tutto questo rischia di svanire se non si arriverà in tempo con il progetto: esiste già uno studio di fattibilità che l’altra sera l’ingegner Giuliano Franzoi, dirigente del servizio Edilizia pubblica, ha illustrato in commissione. Finché non saranno esauriti gli approfondimenti richiesti però, non si potrà passare alla progettazione preliminare. E i passaggi in circoscrizione e in consiglio dovranno essere rapidi se si vuole restare nei termini previsti.

Come è noto, il centro wellness è stato inserito successivamente, dopo che il consiglio comunale, in un ordine del giorno collegato al bilancio, ha destinato ad esso una prima tranche di 250 mila euro. Lo studio di fattibilità ha quindi previsto un’area benessere di 500 metri (che sarebbe a carico del Comune per un costo stimato di un milione di euro) sul retro degli spalti, con affaccio sull’esterno e sulla piscina, ma accesso indipendente. Ciò che ha fatto sorgere dubbi nei commissari, oltre che nell’assessore Andrea Robol e nel direttore di Asis Luciano Travaglia, è l’abbinamento tra funzione sportiva e di benessere. C’è chi ha proposto di valutare l’inserimento del centro wellness nella struttura che ora ospita la piscina coperta al lido Manazzon (da smantellare) per affiancarla al lido, che ha una vocazione più ludica. «C’è chi mi dice: perché non realizzate un’acquarena alle Ghiaie?», spiega Gilmozzi. «Se si facesse, sarebbe però un’alternativa al centro natatorio. E la Provincia ci ha finanziato questo. Senza contare che bisognerebbe occupare i campi di rugby e baseball e che lì c’è un problema di ombreggiamento».

Intanto Andrea Merler, della Civica Trentina, lancia una proposta alternativa: una cittadella dello sport e della salute (con acquarena e stadio annessi) a Mattarello, dove si voleva spostare il Not. Ospiterebbe «una grande piscina di 50 metri coperta, una di 25, una piscina per i tuffi, un grande lido esterno ed una ampia zona wellness sia interna che esterna, ristoranti e qualche negozio in coerenza con le attività», dice Merler. Che attacca: «Dobbiamo costruire un polo sportivo d'eccellenza che sia economicamente sostenibile negli anni e né una piscina da sola, né un piccolo wellness lo sono! La location è ottima sia dal punto di vista naturalistico che climatico, posto che il sole rimane a lungo. A bilancio abbiamo già 8 milioni di euro. Dobbiamo vendere l'immobile di via Fogazzaro: il valore attuale è di circa 4 milioni di euro, che dopo una variante al Prg che consenta la costruzione di alloggi e negozi possono diventare 10 milioni: una gallina dalle uova d’oro... Con le risorse raccolte, potremmo sederci al tavolo assieme alla Provincia per ragionare su una struttura d’alto livello a Mattarello. Mi domando che senso abbia mantenere in lido Manazzon aggiungendo allo stesso un wellness anattrattivo e realizzare la nuova piscina vicino alla tangenziale. Questa proposta non passerà». Il rischio di nuovi rallentamenti in aula sul centro natatorio è concreto: Gilmozzi fa bene a preoccuparsi.













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