Il decano di Rovereto: "Vite rovinate dal gioco d'azzardo"

Famiglie in crisi si rivolgono al parroco che conferma: "E’ un problema di sicurezza i cui effetti si vedono già ma sono destinati ad aumentare con la diffusione sempre maggiore del gioco che coinvolge giovani ed adulti, uomini e donne"



ROVERETO. Un matrimonio in crisi per colpa delle slot machine. Lui ha cercato di smettere, ma inutilmente e lei, disperata, vuole la separazione. I protagonisti sono roveretani, come roveretani sono i giocatori che hanno bruciato stipendi e risparmi tanto da non avere i soldi per pagare l’affitto di casa o fare la spesa. E così per un aiuto si rivolgono alla parrocchia o all’assessorato ai servizi sociali. «Le situazioni disastrose ci sono, eccome» afferma Sergio Nicolli.
Il decano si dice d’accordo con il sindaco Andrea Miorandi che ha lanciato l’allarme sulle gravi conseguenze sia dal punto di vista sociale che economico del gioco d’azzardo. «E’ un problema di sicurezza i cui effetti si vedono già ma sono destinati ad aumentare con la diffusione sempre maggiore del gioco che coinvolge giovani ed adulti, uomini e donne. Sono sempre di più le persone allettate dalla vincita facile che ritengono consentirebbe loro di superare i problemi. Ma così non è. Questo messaggio, indotto dal tam tam pubblicitario e da macchinette sempre più invitanti, è altamente diseducativo. Così si favorisce il vizio che crea dipendenza, come l’alcol» afferma don Sergio.
E con il passare del tempo a giocare alle slot machine o a videopoker on line si svuotano le tasche dei giocatori allettati proprio dallo Stato. «C’è da chiedersi: è lecito diffondere strumenti che rovinano le famiglie? Inventare macchinette che inducono alla dipendenza è una cosa disonesta da parte dello Stato» sostiene il sacerdote.
Che di situazioni gravi, provocate dalla dipendenza dal gioco, ne ha viste molte. «Si rivolgono a me - prosegue - madri e mogli disperate che parlano di figli e mariti che si sono rovinati nella rincorsa alla vincita che non arriva. Famiglie in crisi, coppie sull’orlo della rottura come una signora che vuole chiedere la separazione visto che il marito non riesce a liberarsi del vizio. E non è facile: in alcuni casi indirizzo le persone al centri di auto mutuo aiuto».
E senza soldi non si sbarca il lunario. Non si riescono a pagare l’affitto, la bolletta della luce, il riscaldamento e addirittura non si fa la spesa. Così ci si rivolge ai servizi sociali del Comune. «Un una tantum, dopo i controlli da parte degli assistenti sociali, per cercare di uscire dalle situazioni più gravi la diamo - afferma l’assessore Fabrizio Gerola - Non soldi in contanti, ma buoni spesa o pagando direttamente affitto e bollette. E ad essere messi male sono proprio roveretane e roveretani. Non sono tantissimi al momento, ma il fenomeno è in aumento e gli effetti più pesanti si vedranno tra due-tre anni. Ecco perché bisogna intervenire da subito: il gioco d’azzardo è un vero allarme sociale».

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