Il Comune: «Contributi Apt, la correttezza sarà dimostrata»

Trento. Tante le reazioni all’atto di comparizione che la Corte dei conti ha inviato alla dirigente del Comune, Clara Campestrini, contestandole di aver firmato la concessione dei contributi all’Apt...



Trento. Tante le reazioni all’atto di comparizione che la Corte dei conti ha inviato alla dirigente del Comune, Clara Campestrini, contestandole di aver firmato la concessione dei contributi all’Apt senza esercitare i dovuti controlli. Per la procura un danno erariale di 565.500 euro (più rivalutazione e interessi) per il periodo 2015-2019. «Il rispetto per l'indagine in corso si accompagna alla convinzione che sarà presto dimostrata la bontà dell'operato della dirigente coinvolta - si legge in una nota del Comune - che si distingue per aver maturato una notevole esperienza alle dipendenze dell'Amministrazione comunale e per aver sempre svolto le sue funzioni con competenza e professionalità. Anche in questo caso specifico, si ritiene che la correttezza della procedure adottate dall'amministrazione comunale e seguite dalla dirigente possa essere provata e che i contributi erogati all'Apt siano in toto giustificati da corrispondenti spese destinate a manifestazioni peraltro approvate dalla Giunta».

«La irregolarità era macroscopica e quindi non sono per nulla sorpreso», tuona Dario Maestranzi, il consigliere già nel cda dell’Apt che con la sua segnalazione aveva dato avvio alle verifiche della Corte dei conti. «Ora il sindaco Andreatta e l’assessore Stanchina - prosegue il consigliere - devono rispondere del fatto di avere coperto una gestione dei fondi pubblici comunali quantomeno misteriosa e negligente. Sapevano tutto perché io in tutte le maniere li avvertii. Privatamente e con interventi in aula. Allora delle due l’una: o sono incompetenti o sono conniventi di un sistema che denunciai almeno un paio di anni fa. Ora la domanda viene spontanea: i 3.000.000 di euro all’anno gestiti da Apt per mano incontrollata e incontrollabile della direttrice Verones come vengono spesi? Con sobrietà e trasparenza? Sono soldi sottratti ad un’azione professionale e seria della promozione della città di Trento e del Monte Bondone». «Termino rendendo pubblico che per avere “denunciato” tale male gestione ho ricevuto una diffida da parte dell’avvocato di Apt e un richiamo dal segretario del Patt Merchiori perché il mio operato metteva in cattiva luce l’assessore. Della legalità chissenefrega - conclude Maestranzi - quello che importa è la carega dell’assessor Stanchina».

Chi chiede un cambio di passo nella gestione dele risorse pubbliche è Jacopo Zannini, consigliere comunale de L’Altra Trento a Sinistra: «La vicenda che ha portato la Corte dei Conti ha denunciare un danno erariale di 500.000 mila euro per dei finanziamenti l'amministrazione comunale ha erogato all'Apt verrà risolta nei luoghi opportuni, non è corretto fare processi mediatici e bisogna sempre essere garantisti. Ma è evidente che nell'ambito della della gestione delle risorse pubbliche, che sono sempre più risicate, serve un cambio di passo e la massima trasparenza, che sarà un obbiettivo primario per la prossima amministrazione della città qualunque essa sia». «Adesso si cambia il modo ed il metodo almeno - il commento di Andrea Maschio, consigliere di Onda Civica - Avevamo già avuto modo di sottolineare in commissione come fosse imbarazzante il metodo dello scaricabarile sulle eventuali responsabilità. Avevamo chiesto pubblicamente in aula di rendere conto di quanto denunciato da Maestranzi nella sua relazione. Niente, nessuna risposta o meglio le uniche riflessioni sono state che nulla era anomalo. Abbiamo cosi inviato tutto alla corte dei Conti in modo che sia lei a stabilire eventuali situazioni che a noi risultavano non chiare. Abbiamo provato ad avere risposte ma non sono arrivate, non abbiamo avuto altra scelta che quella di affidarci a chi della materia è competente. Oggi apprendiamo che si va a giudizio. Segno evidente che eravamo giustificati a ritenere che c’erano cose poco chiare».













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