Il capriolo sepolto dalla neve e salvato dagli scialpinisti / FOTO

L’incredibile salvataggio a Madonna di Campiglio, sul Grostè: un maestro di sci e un amico hanno visto da lontano la testa dell’animale affiorare dalla neve



TRENTO. In mezzo a mille disagi per la neve caduta copiosa su tutto il trentino c’è anche  la tenera storia del salvataggio di un piccolo di capriolo che era imprigionato dalla tantissima neve sul Grostè. Il protagonista assoluto e l’animale ma i suoi «angeli» sono due scialpinisti: il maestro di sci 32enne di Campiglio Alberto Angeli e l’amico bresciano Paolo Bertuzzi di 45. Sabato mattina i due erano impegnati in un’uscita di scialpinismo sul Grostè lungo un sentiero pianeggiante quando a qualche decina di metri di distanza hanno visto qualcosa muoversi sotto la neve. Hanno pensato ad una lepre ma avvicinandosi si sono resi conto di essersi sbagliati: dalla neve sbucava infatti solo la testa di un giovane capriolo. Per aiutarlo ad uscire da quella trappola, i due si sono messi a scavare nella neve. E mano a mano che loro procedevano, il piccolo ungulato si spostava verso il basso fino a quando l’altezza della neve era tale da non essere più un problema. E l’animale ha festeggiato la ritrovata libertà scappando. Per i due amici un’uscita in montagna che sarà difficile dimenticare.
 













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