I redditi della giunta per ora sono «top secret»

In risposta ad una interrogazione del Patt solo Veronesi e Betta rendono note le loro dichiarazioni. Bresciani: «Sindaco e assessori danno il cattivo esempio»



ARCO. Quando si parla di dichiarazioni dei redditi i politici palesano sempre una certa sordità. Lo ha appurato di recente anche il consigliere comunale del Patt Stefano Bresciani che ha avviato, da qualche settimana, una campagna contro quello che ritiene un malcostume piuttosto abituale: la mancata presentazione agli uffici municipali dello stato patrimoniale di sindaco, assessori e colleghi consiglieri, come prescrivono le norme dello statuto comunale e del regolamento d'aula.

Bresciani ha inoltrato un'interrogazione, un mese fa, in cui chiedeva riscontro rispetto alla presentazione delle dichiarazioni patrimoniali e reddituali dei consiglieri e dei membri della giunta. L'esito di tale indagine, a detta dello stesso autore, è assai sconfortante: gran parte dell'esecutivo municipale, infatti, ha disatteso quanto previsto dalla normativa (anche se non sono contemplate delle sanzioni) che mira ad incentivare la trasparenza nei confonti di tutto ciò che ha a che fare con l'attività politica.

«Da una parte devo riconoscere alla presidente del consiglio comunale un grosso impegno – commenta Bresciani – la quale ha cercato, in tutti i modi, di ottenere il deposito del materiale da parte di coloro che non lo avevano ancora effettuato, ma dall'altra resto colpito dal fatto che, nonostante i vari solleciti (escluso il vicesindaco Betta che dopo la mia interrogazione si è affrettato a depositare le dichiarazioni degli ultimi tre anni) siano proprio le figure apicali della giunta a disattendere ciò che detta sia lo statuto comunale sia il regolamento del consiglio. Si distinguono gli assessori Ricci, Bresciani e Gatti per non aver mai presentato tali dichiarazioni in tutto il periodo del loro mandato (per Ricci e Bresciani anche durante la passata legislatura) ma anche il sindaco Mattei e l'assessore Floriani lo hanno fatto solo in parte, presentando un anno su due. Tanto di cappello a Renato Veronesi che in tutti gli anni di mandato (e non sono pochi) non ha mai mancato di dare buon esempio di trasparenza oltre che con il suo modo di amministrare anche presentando le proprie dichiarazioni ogni anno».

In base ai risultati dell'indagine condotta da Stefano Bresciani risulta anche che il consigliere Claudio Del Fabbro ha ottemperato al suo obbligo per quanto concerne il modello Unico del 2009 ma deve ancora consegnare quello del 2010 (lo stesso vale per l'ex collega Michela Zampiccoli) mentre Bruno Lunelli deve presentare entrambi gli anni così come Simone Migliavacca e Franco Michelotti.













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