I primi 10 anni dell’Ocse «faro» dello sviluppo locale

Il centro trentino è un luogo di scambio di conoscenze utili per la formazione di funzionari, amministratori e operatori economici: 4 mila le persone coinvolte


di Maddalena Di Tolla


TRENTO. Il Centro Ocse Leed di Trento per lo sviluppo locale compie quest'anno dieci anni di attività. È probabile che molti trentini non sappiano di cosa si tratti, infatti il Centro punta più a produrre materiali e scambi di conoscenze che non a farsi conoscere dalla popolazione.

Passo indietro: l'Ocse è un'organizzazione intergovernativa composta da 34 paesi membri (ad esempio l'Unione europea) che coinvolge nel proprio lavoro un numero crescente di paesi non membri, dai giganti emergenti Cina, India, Brasile, a Indonesia e Sud Africa, fino alle economie in crescita in Africa, Asia, Eurasia, America Latina e Caraibi. La sua missione è promuovere politiche che favoriscano il benessere dei cittadini. Il programma Leed dell'Ocse, che ha preso vita a Trento, dal 1982 consiglia i governi sulle modalità di risposta al cambiamento economico e su come affrontare problemi complessi.

Si tratta di una particolarità unica, che il Trentino può vantare. Infatti Ocse ha la sede istituzionale a Parigi e poi alcune sedi puramente di rappresentanza e divulgazione delle sue pubblicazioni. A Trento invece c'è una sede operativa, dove si fanno studi (sulla base delle esperienze concrete, non teorica) e si organizzano seminari e formazione, e che è luogo di scambio di conoscenze e criticità, per funzionari e amministratori. «Il Trentino era noto per il suo capitale sociale e come laboratorio politico», spiega il direttore, il pavese Stefano Barbieri. «Per questo si è fatta qui questa sede Ocse». Sono circa dieci i collaboratori, di cui sette ricercatori, a cui si aggiungono studenti universitari e funzionari di altri paesi, come ospiti temporanei.La missione del Centro è sviluppare capacità per lo sviluppo locale e migliorare la qualità delle politiche pubbliche locali attraverso monitoraggi e valutazioni costanti delle pratiche utilizzate. Altro obiettivo è sviluppare capacità nella progettazione, attuazione e valutazione delle strategie di sviluppo economico e occupazionale locale. Altro scopo è rafforzare le relazioni tra decisori politici, professionisti dello sviluppo locale e comunità scientifica e facilitare il trasferimento di conoscenza e lo scambio di esperienze tra le economie dei paesi. Per spiegarsi in cifre, dal 2003 il centro ha realizzato 411 attività di cui 168 eventi di capacity building , seminari specializzati, conferenze, workshop , 55 peer reviews (valutazioni ed analisi sul campo), 53 fra studi e pubblicazioni settoriali e tematiche Ocse , 135 visite internazionali di studio. Hanno partecipato alle attività 16.350 decisori politici, funzionari pubblici ed operatori economici e dello sviluppo di 78 Paesi (membri e non membri Ocse).

Nel 2012 la sede trentina ha prodotto tre studi e organizzato venti eventi, fra cui cinque seminari di capacity building. Questo termine significa “formazione delle capacità” ed è centrale nel lavoro della sede Ocse di Trento. Si tratta di dare ai funzionari e agli amministratori strumenti conoscitivi e operativi adeguati per lo sviluppo locale.

In totale sono stati quasi 4000 i trentini coinvolti nelle attività, fra dipendenti pubblici, rappresentanti istituzionali e membri di associazioni locali.Uno degli ultimi eventi è stato un seminario di cinque giorni, dedicato al turismo. La Provincia stanzia ogni anno 600.000 euro, poi ci sono i fondi di altri paesi membri e di specifici progetti, arrivando a raddoppiare lo stanziamento provinciale.

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