I nuovi alberi del Trentino stanno crescendo in Tirolo 

Dopo la tempesta Vaia. Il vice governatore Geisler: «Un accordo che prevede oltre 500 mila larici e abeti in due anni» I semi sono stati affidati agli austriaci dai forestali trentini. In totale il piano provinciale prevede 1,3 milioni di piante


Andrea Selva


Trento. I boschi distrutti un anno fa dalla tempesta Vaia in Trentino stanno crescendo nel Tirolo Orientale. «Il Trentino non è in grado di fornire gli alberi necessari per la riforestazione e, nel quadro della cooperazione Euregio, nel “Landesforstgarten Nikolsdorf” abbiamo approntato appositi vivai», ha dichiarato ieri a Merano il vice governatore del Tirolo, Josef Geisler, in occasione del Dreier Landtag, con i governatori Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti.

La collaborazione territoriale prevede che oltre mezzo milione di piante ( circa 350.000 larici e 200.000 abeti rossi) vengano coltivati nel vivaio «Nikolsdorf» per essere poi portati in Trentino dove saranno trapiantati nelle foreste distrutte da Vaia. Due anni - spiegano i tecnici - è il tempo minimo perché una pianta cresciuta in vivaio possa essere piantata in una nuova foresta. In realtà gli alberi che cresceranno in Tirolo provengono da semi che i forestali del Trentino hanno affidato agli austriaci, grazie anche alla grande quantità di seme che ha caratterizzato l’autunno scorso: 8 chilogrammi di abete e 14 chilogrammi di larice. Ma il piano provinciale per la riforestazione prevede in realtà che nei prossimi anni vengano messi a dimora circa 1,3 milioni di piante, provenienti (oltre che dall’Austria) anche dal vivao del Casteller (nei pressi di Trento sud), dal vivaio San Giorgio in val di Sella (vicino a Borgo) e dal vivaio di Masi di Cavalese, in collaborazione con la Magnifica comunità di Fiemme. Le piante più numerose saranno sempre gli abeti rossi e i larici, ma nei vivai crescerà anche una percentuale minore di faggi e abeti bianchi.

Il vice governatore Geisler ha aggiunto che il Tirolo produce oltre 2,5 milioni di piante da bosco ogni anno per la rigenerazione delle foreste, la ricoltivazione e anche per il rimboschimento a seguito di eventi catastrofici nei suoi tre giardini forestali statali a Nikolsdorf, Bad Häring e Stams: «Questo ci consente di aiutare i nostri vicini e di contribuire al rimboschimento delle aree danneggiate» ha detto, ricordando la collaborazione con l’Alto Adige avviata da anni.

Sul fronte del ripristino ambientale la Provincia ha individuato tre progetti pilota di intervento a Paneveggio (in località Costa delle Formie) dove si interverrà suuna foresta di 28 ettari vocata alla produzione, a Bedolpian, in un bosco di 20 ettari molto importante per il paesaggio e la frequentazione dei turisti e infine a Pampego dove l’intervento, su circa 9,5 ettari, avrà la funzione sia paesaggistica che di prevenzione dal rischio di valanghe.













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