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I crisantemi? «Pasticcini» per i conigli

La predilezione per i fiori degli animali che abitano al cimitero mette i crisi i fiorai. «Un calo anche del 50 per cento»



TRENTO. Se il problema non fosse così sentito e toccasse un sentimento particolare e privato, come il culto dei defunti, la scenetta che si replica ogni mattina al cimitero di Trento, potrebbe anche strappare un sorriso. Sì perché pochi minuti prima delle 6 - ora in cui padre Armando apre il cancello - si presentano quei conigli che vivono fuori dal camposanto. E attendono l’apertura della porta di ferro per poter far colazione, assieme ai loro amici, con i fiori sistemati con tanto amore sulle tombe. «I loro preferiti sono i crisantemi - spiega il marito di Tullia Eccel che gestisce uno dei due chioschi di fiori nel vialetto d’ingresso al cimitero dal 1967 - sono come dei pasticcini per i conigli». E la predilezione per i fiori sta procurando non pochi problemi per chi i fiori li vende. «Siamo calati di un cinquanta per cento - spiega ancora il fioraio - e si va sempre peggio». «La situazione è veramente al limite: uno sceglie i fiori o le piante per abbellire la tomba. Li sistema - spiega Nunzia che si occupa dell’altro chiosco - la sera e la mattina dopo torna. E dei fiori non c’è più traccia: mangiati e digeriti dai coniglio».

[[(Video) Cimitero di Trento, i conigli sfuggono e si mangiano i fiori]]

Per correre ai ripari c’è chi ha cambiato abitudini: basta fiori freschi e via libera invece a quelli di stoffa o di plastica. Questi i conigli li lasciano stare. C’è chi ha tirato fuori le unghie, anzi gli «aghi». E ha optato per cactus e simili. Le spine sono un antifurto naturale per le piante. «Fra le tombe - spiega ancora Nunzia - ci sono tante piante grasse ma ora le temperature sono troppo basse, non possono resistere. E i conigli di seconda generazione, quelli che sono nati all’interno del cimitero si stanno abituando anche a mangiare le piante verdi».

Con la festa dell’1 e del 2 novembre alle porte, anche la predilezione dei conigli per i crisantemi potrebbe diventare un problema. «Noi li abbiamo ordinati - racconta Nunzia - ma non so se li compreranno. Chi conosce il problema ormai li evita. Abbiamo fatto delle prove per cercare di ovviare a questa cosa. E abbiamo lasciato il vaso di crisantemi avvolto nel cellophane tirato su, fino ai fiori fuori per una notte. Ecco, quello si è salvato. Perché comunque nei giorni dedicati ai morti la gente ha l’abitudine di prendere ai crisantemi e quindi una soluzione va trovata».

Intanto pare che la caccia al coniglio non abbia dato i frutti sperati. Le gabbie sono bellamente snobbate dagli animali pelosi che continuano a saltellare fra una tomba e l’altra. Ieri in un paio di minuti ne abbiamo visti due che si cibavano con l’erica che qualcuno aveva portato per adornare due tombe. Sì perché i crisantemi saranno i pasticcini, ma anche l’erica non viene disdegnata dai conigli. E a questo punto, forse, per catturarli bisognerebbe mettere i fiori nelle gabbie al posto di carote o pane. Magari dei veri pasticcini, dei crisantemi. (m.d.)

 

 

 

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