I cippi di confine ancora a pezzi

Avio, abbandonati o imbrattati con la vernice sono ancora in cattive condizioni in attesa di restauri



AVIO. I cippi di confine del vecchio Tirolo nella zona di Avio (sia nel fondovalle che sul Monte Baldo) non godono - almeno visto il loro stato di conservazione e secondo l’opinione di parecchi cittadini - della dovuta attenzione come invece dovrebbero avere per il loro estremo interesse storico. Tempo fa, come avevamo scritto, alcuni cippi sul Baldo avevano subito imbrattamenti con vernice azzurra ad opera di chi si è prodigato per segnare in maniera incivile i confini boschivi (e tali sono rimasti nonostante le buone intenzioni di mettere in atto un’azione di ripulitura). Poi da segnalare la mancata ricollocazione originaria dei due cippi sequestrati dai carabinieri ormai più di due anni fa ad un privato cittadino con l’intento di riposizionarli in brevissimo tempo a Mama e Borghetto.

Ed ora sono passati più di quattro mesi che della stele con l’effige del leone di san Marco da una parte e l’aquila tirolese dall’altra (datato 1754) a lato della provinciale destra Adige a Mama d’Avio non è rimasto che un misero moncone. Qualcuno infatti nella notte del 3 settembre scorso ha cozzato contro con la propria automobile facendone cadere la parte con le effigi mentre il basamento non ha subito alcun danno. Da qui la decisione di portare il reperto storico nel magazzino in attesa di un appropriato intervento di ripristino che dopo tutti questi mesi ancora non si è visto. I cippi, alla fine, verranno ripuliti della vernice? Quelli nei magazzini sono destinati a rimanervi chissà quanto tempo? Oppure, come si vocifera in paese c’è il rischio che uno venga portato in un museo di Trento? Ovviamente la collocazione ideale è al loro posto, lì dove segnavano il confinte tra il Tirolo e la Repubblica di Venezia, come testimonianza della storia del territorio. (f.r.)

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