«Hotel Dolomiti al centro di una speculazione» 

L’albergo del Monte Bondone venduto un mese fa all’asta per 180 mila euro Ora chi l’ha acquistato sta cercando di rivenderlo a 550 mila euro


di Sandra Mattei


TRENTO. Sulla facciata dell’imponente albergo di cinque piani è dipinta una cornucopia, ma il motivo benaugurante non ha portato fortuna all’Hotel Dolomiti di Vaneze del Bondone. Poco più di un mese fa è stato venduto all’asta a 180 mila euro dal tribunale di Padova, una cifra irrisoria, calcolando che l’albergo ha una superficie di 3.160 metri quadrati, è su 5 piani fuori terra ed ha 43 stanze per un totale di 85 posti letto.

Del resto l’Hotel Dolomiti era chiuso da una decina di anni e le aste per la sua vendita sono andate deserte fino all’ultima, la decima. Un albergo svenduto, nemmeno in condizioni pessime, anche se non è un bel biglietto da visita per chi arriva sul tornante prima di Vaneze, visto che i lavori di ristrutturazione si sono fermati a metà. Nato come dependance dell’Hotel Monte Bondone negli anni Cinquanta, è rimasto un cantiere mai concluso, simbolo di un Monte Bondone che attende da tempo un rilancio annunciato e mai realizzato in pieno. La speranza degli albergatori, però, era che per l’edificio da tempo preso di mira dai vandalismi, fosse l’occasione di una rinascita. Ed invece, arriva la notizia che gli acquirenti dell’Hotel Dolomiti non sarebbero interessati a concludere la ristrutturazione, ma che si tratterebbe di un’operazione speculativa. È il proprietario dell’Hotel Monte Bondone, Paolo Torboli, a confermare che nei giorni scorsi ha ricevuto la proposta di un mediatore per vendergli l’immobile ad un costo di 550 mila euro. «Mi sono fatto una grossa, grande risata - commenta Torboli - e gli ho risposto che se mi fosse interessato, avrei partecipato alla gara fallimentare, visto che il prezzo base dell’ultima era di 133 mila euro. Ma io non ero interessato, perché ho di recente ingrandito e ristrutturato il mio albergo. Avevo invece informato dei conoscenti che avrebbero potuto partecipare alla gara. Ma non c’è stato il tempo di capire se il Comune fosse disposto a trasferire la cubatura per servizi e negozi, da costruire in un’altra area. Questo, nella prospettiva che il Comune decida sull’eterna questione della funivia sul Bondone».

Da quello che si sa, chi ha acquistato l’albergo non è del settore, ma sarebbe interessato a rivenderlo per una pura e semplice speculazione. «Così facendo però - sottolinea Torboli - non si aiuta il Monte Bondone, perché il rischio è che di non trovare acquirenti e lasciare un immobile in stato di abbandono». Da quando l’Hotel Dolomiti è chiuso, è stato soggetto a furti continui, perché durante i lavori di ristrutturazione dell’ultima proprietà, l’associazione Aites (Associazione turismo equo e solidale), erano già stati allestiti i bagni, i termosifoni, gli ascensori. Ma sanitari e termosifoni, negli anni, hanno preso il volo.

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