«Grandi eventi in montagna, colpo di spugna della Provincia» 

Ambiente. L’accusa delle associazioni ambientaliste: «Le linee guida preparate l’anno scorso cancellate da Tonina, solo belle parole che non serviranno contro i maxi concerti in quota, i raduni di jeep o le gite in quad sulle forestali»


Andrea Selva


Trento. «Ma quali linee guide sugli eventi in montagna? Della bozza che era stata preparata un anno fa dalla cabina di regia non è rimasto niente: c’erano limiti precisi, indicazioni oggettive e ora ci ritroviamo con un documento inutile, che contiene qualche principio etico ma che non servirà certo a impedire i maxi concerti in quota o i raduni di fuoristrada sulle strade forestali». Ecco il grido d’allarme che si leva dal mondo ambientalista che ieri ha convocato una conferenza stampa per denunciare le “nuove linee guida” approvate dalla giunta provinciale e per chiedere che al tavolo di confronto sia rappresenta anche la cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai e non solo la Provincia, Trentino Marketing e il mondo del turismo.

Ieri mattina nella sede di Italia Nostra a Trento c’erano Luigi Casanova e Franco Tessadri (di Mountain Wilderness), ma anche Fernando Boso (Legambiernte), Sergio Merz (Lipu) e Mauro Nones con Ivana Sandri per le associazioni ambientaliste nella sede di Italia Nostra. La denuncia è quella di aver svuotato di ogni significato la bozza di linee guide predisposta nella primavera dell’anno scorso per approvare invece - senza alcun confronto - “quattro paginette” di “belle parole”. L’accusato è l’assessore Mario Tonina che nel dicembre scorso quelle “quattro paginette” le ha sottoposte alla cabina di regia delle aree protette, ma quando gli è stato chiesto un po’ di tempo per l’approfondimento e il confronto le ha portate in giunta provinciale (il 20 dicembre) dove sono state approvate come una via “sostenibile per trovare l’equilibrio sulle nostre montagne”. Gli ambientalisti - manco a dirlo - non sono d’accordo e sostengono invece che sia stato vanificato un lavoro di mesi che era servito per mettere nero su bianco limiti al numero di persone presenti agli eventi, limiti di rumorosità, di inquinamento luminoso, ma anche procedure per l’organizzazione di questi eventi di cui non c’è traccia nel nuovo documento.

Quali sono ora le richieste? Primo di ritrovare i contenuti del documento originale (di cui il Trentino aveva dato notizia nell’aprile del 2019) che era ispirato a una mozione dell’ex consigliera provinciale Donata Borgonovo Re e che prevedeva limiti di affollamento, necessità autorizzative particolari, una valutazione sull’inquinamento luminoso e acustico e anche una valutazione sul cumulo di eventi nella stessa area. Ma in secondo luogo c’è anche la richiesta di essere rappresentati (come cabina di regia, dove siede tra gli altri Luigi Casanova) al tavolo di confronto dove la Provincia ha previsto la presenza di tre dirigenti provinciali (ambiente, foreste e turismo), di un rappresentante di Trentino Marketing e di due esperti: uno di turismo e uno di ambiente. Una composizione che - secondo gli ambientalisti - è sbilanciata verso le istituzioni e il marketing. Soprattutto in un momento - ha detto Casanova - in cui si stanno smantellando (dal punto di vista degli organici) le strutture di sorveglianza sul territorio.

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