Gpi, nasce la cittadella della sanità hi-tech

Dalla gestione delle prenotazioni all’innovazione per migliorare il servizio. E i dipendenti hanno superato quota tremila


di Daniele Peretti


TRENTO. Gpi: una realtà trentina in grado di acquisire un'azienda tedesca grazie anche alla sinergia in atto con Laborfonds, che ha gettato le basi per una cittadella di supporto sanitario dalla tecnologia avanzata che si sta espandendo nel quartier generale di via Fersina.

Gpi, azienda guidata da Fausto Manzana, nasce nel 1988 con la funzione primaria di gestire le prenotazioni delle prestazioni mediche: lo faceva con 150 dipendenti diventati oggi più di 3 mila sparsi su tutto il territorio nazionale per un'evoluzione aziendale che ha superato anche l'originale denominazione aziendale il cui acronimo corrisponde a Gruppo per l'informatica. «Una denominazione che oggi è perfino restrittiva rispetto alla realtà aziendale - fa notare Daniela Filbier responsabile della comunicazione - perché il servizio Cup è diventato una delle voci aziendali affiancata a quella dell'ingegneria tecnologica che è il fiore all'occhiello di una realtà in progressiva espansione e che ha tra i principali punti del proprio piano industriale quello di internazionalizzare i servizi.»

Ed allora vediamo come, partendo dalla scelta di Laborfonds di inserire la Gpi tra le nove aziende finanziate tramite il Fondo Strategico Trentino Alto Adige: «È stato un intervento da 5 milioni di euro - sottolinea Ivonne Forno, direttore generale responsabile del Fondo - che abbiamo deciso di finanziare sia per l'innovazione tecnologica che abbiamo trovato in azienda, ma anche perché l'obiettivo di migliorare il servizio sanitario è complementare col nostro intervento nel sociale ai fini pensionistici».

Si è concretizzata così la possibilità di acquisire Riedle, azienda tedesca di ingegneria meccanica avanzata, con la quale è stato realizzato un progetto interamente assemblato in Italia di robotica. Si tratta di un sistema di gestione dei farmaci sia a livello farmaceutico che ospedaliero in senso lato, dal loro ingresso in magazzino fino a bordo letto dove il "Nurse Rolly" sostituisce il tradizionale carrello sanitario attuando i piani terapeutici, dopo aver individuato il paziente tramite il barcode del braccialetto di riconoscimento personalizzato.

Michele Trentini, head of international business develpment, ha illustrato durante la visita nello show room dedicato alla robotica le peculiarità di una realizzazione che garantisce la tracciabilità del farmaco sin dal suo ingresso in magazzino, del quale controlla le giacenze, generando un risparmio anche col controllo in tempo reale dei residui di gestione dei farmaci: «In sintesi possiamo dire che il nostro sistema automatizzato riduce al minimo la possibilità dell'errore umano, ottimizza l'utilizzo dei farmaci e grazie al risparmio della spesa sanitaria permette un miglioramento dell'intero servizio.» Il risparmio normalmente avviene nel primo anno di gestione, risparmio che poi viene investito o nell'acquisto di farmaci di fascia superiore, oppure nel servizio stesso creando così un circuito virtuoso che permette di migliorare tutta la filiera.

Al momento il sistema di automazione proposto da Gpi tramite Spid, azienda affiliata, è utilizzato negli ospedali di Legnago, Venezia, Verona e Campobasso; mentre a livello regionale tutta la filiera è ancora manuale.

Il progetto è personalizzabile sia nelle dimensione e nei servizi, ma anche nel colore esterno e la prestazione media è quella della gestione di 15mila diverse tipologie di farmaci rapportati a 300 posti letto.

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