Giunta, fuori Mosaner e la val di Non

Gianmoena presenta la squadra che sale da 10 a 13: vice è Betta (Arco), dentro tre donne. Il sindaco di Riva: «Non voto»


di Chiara Bert


TRENTO. La nuova giunta del consiglio delle autonomie, proposta ieri dal presidente Paride Gianmoena e votata dal consiglio, fa arrabbiare i due grandi esclusi, la val di Non e il sindaco di Riva Adalberto Mosaner, che solo una settimana fa aveva sfidato Gianmoena per la presidenza ma era stato costretto al passo indietro chiestogli dai colleghi sindaci.

La giunta passa da 10 a 13 componenti, «senza indennità», ha ricordato Gianmoena: vicepresidente è il sindaco di Arco Alessandro Betta, nella squadra entrano di diritto il sindaco di Trento Alessandro Andreatta e Stefano Bisoffi come rappresentante delle Comunità di valle, Stefano Moltrer (sindaco di Palù del Fersina) per le minoranze linguistiche, il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer per i Comuni maggiori. Poi la novità dei rappresentanti per ambiti territoriali e non più, com’era prima, per fasce di popolazione: per le Giudicarie, valli di Non e Sole, valle dei Laghi e Paganella ci sono il sindaco di Tione Mattia Gottardi e la sindaca di Croviana Laura Ricci (ma per i primi due anni e mezzo, poi rotazione con la val di Non); Clelia Sandri (San Michele) e Claudio Soini (Ala) per Rotaliana, Vallagarina e Cembra; Enrico Lenzi (Samone) e Gianmoena (Varena) per Fiemme, Primiero, Valsugana e Lavarone; infine i due «jolly» i sindaci di Rovereto e Stenico, Francesco Valduga e Monica Mattevi. Tre donne per garantire quella rappresentanza di genere che Gianmoena aveva promesso: nel nuovo regolamento approvato ieri il genere meno rappresentato dovrà essere presente in maniera proporzionale alla presenza in consiglio, come avviene per i Comuni.

La prima reazione è del sindaco di Denno Fabrizio Inama, a cui la staffetta con la val di Sole non basta: «Si ampliano i numeri della giunta e salta all’occhio che la val di Non è tagliata fuori, mentre le Giudicarie hanno due assessori. Non ho nessuna ambizione personale, ma in una logica di riequilibrio territoriale non capisco». Gli fa eco il sindaco di Campodenno Daniele Biada: «La nostra valle ha gli stessi abitanti di Rovereto». Gianmoena replica che è prevista la staffetta a metà mandato con la val di Sole: «Il lavoro non mancherà, ci sono anche le commissioni e io ho sempre delegato competenze del presidente. La collegialità è importante e le professionalità sono tante».

Ma c’è un altro deluso, il sindaco di Riva del Garda Adalberto Mosaner che non fa più parte della giunta. E reagisce polemico: «Vivo questo passaggio con profonda amarezza, evidentemente l’ultimo a desta nel banco rimane fuori. Avevo fatto un passo indietro, un altro non l’ho nemmeno compiuto. Con la mia candidatura avevo posto dei temi al consiglio, altri li porteranno avanti. Non capisco davvero la logica, legata a dinamiche che non comprendo. Stima per i componenti della giunta ma non è stato fatto nessun ragionamento. Le capacità le hanno tutti i 30 membri di questa assemblea». Poi l’annuncio: «Non parteciperò al voto». La replica Mosaner arriva dal sindaco di Campitello Ivo Bernard: «La val di Fassa fa 365 mila presenze turistiche a luglio, la Busa 297 mila. Noi accettiamo di essere esclusi ma non dimenticateci».

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