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Giudicarie, perseguita la sua vicina di casa: condannato

Nel lontano 1985 l’uomo se l’era presa con la nuova famiglia arrivata nel palazzo La donna è rimasta vedova nel 2013, ma le molestie contro di lei sono continuate



GIUDICARIE. Per anni, tanti anni, ha reso un vero e proprio inferno la vita della sua vicina. Lo ha fatto con una martellante guerra psicologica, fatta di offese, gesti e dispetti più o meno pesanti che avevano generato nella povera donna un costante stato di ansia e paura. La vicenda si svolge all’interno di una palazzina di un centro delle Giudicarie, dove vivono i protagonisti. Da una parte un commerciante del 1948, finito a processo per il reato di molestie, e dall’altra una donna del 1940.

La storia, ad essere precisi, ha inizio ancora nel lontano 1985, quando la donna si trasferisce in un appartamento dell’edificio insieme a marito e figlia. Motivi di attrito non ce ne sono, almeno fino a quando la famigliola non entra in contatto con il vicino, che a quell’epoca era commerciante, e si trova vittima di un piccolo disguido su della merce ordinata e mai arrivata. Per questo, decidono di rivolgersi a un altro negoziante della zona. Senza sospettare, certo, che quel gesto avrebbe sconvolto la loro vita.

Sì, perché da quel momento il vicino cambia atteggiamento. Toglie il saluto alla coppia, diventa aggressivo, inizia a insultarli ogni volta che se ne presenti l’occasione e a fare loro ogni sorta di dispetto: tavoli da ping pong rovesciati, vasi di fiori scaraventati in giardino, secchiate d’acqua dal balcone, luce staccata e tanto tanto altro. Sull’altro fronte, l’esasperazione era andata aumentando, così come le querele presentate dalla coppia contro il vicino. In una situazione, la tensione aveva raggiunto livelli tali che nel 1996, dopo l’ennesima interruzione di energia elettrica e le minacce rivolte alla donna che era scesa in cantina per ripristinare i contatori, il marito aveva afferrato un coltello. Non aveva fatto nulla o ferito nessuno, ma era stato denunciato dal vicino e condannato.

Anche l’ormai ex commerciante, va detto, era stato condannato per il suo comportamento, ma non era bastato a farlo desistere. Nel 2013, la povera donna è rimasta vedova, ma il suo persecutore - quasi inutile dirlo - ha continuato imperterrito nella sua opera di demolizione dell’equilibrio psichico della signora e della figlia. E proprio per questi ultimi 10-12 anni d’inferno regalati alla vicina, che ad agosto compirà 76 anni, l’uomo è stato processato e condannato per molestie dal giudice Giovanni De Donato a un mese di arresto e al pagamento delle spese processuali.

Dovrà risarcire anche la donna, costituitasi parte civile, con 2mila euro e pagare le spese di costituzione. La sospensione condizionale della pena è stata subordinata dal giudice al pagamento di risarcimento e costituzione.













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