Giro di prostitute a Mori coppia finisce in carcere

I carabinieri del nucleo operativo hanno arrestato una dominicana e un albanese In una stanza facevano lavorare giovani sudamericane. Clienti trentini e veneti



ROVERETO. Quell’appartamento, in pieno centro a Mori, nascondeva una alcova per incontri segreti di sesso frugale con i “pedazos”. A tirare le fila degli incontri con clienti, come ricostruito dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Rovereto (coordinata dal capitano Gianluca Galiotta), una tranquilla coppia, formata da una dominicana e un albanese, entrambi con cittadinanza italiana. Lavoratori a tempo pieno, secondo la procura e i carabinieri, i due gestivano un “giro pomeridiano” di giovani prostitute, tutte sudamericane e regolari in Italia, che arrivavano in treno dal Veronese.Alfa Asuncion Perez, 43 anni, dominicana e Leonard Gjoni, 42 anni, albanese, ora si trovano in carcere, a Spini di Gardolo, su richiesta del pubblico ministero Fabrizio De Angelis, con l’accusa di sfruttamento della prostituzione. Nel corso della perquisizione nell’appartamento di Mori, i carabinieri hanno ritrovato e sequestrato spiccioli per oltre 4.000 euro (in piccolo tagli) e 6.500 leke (quasi 50 euro), materiale lubrificante per giochi erotici, filmini pornografici, un frustino, un paio di macchine fotografiche, computer portatili e un laptop, un passaporto italiano e tre agende cartacee.

L’indagine dei carabinieri del Norm e della stazione di Mori è stata chiamata “Pedazo” (che in lingua spagnola significa pezzetto e indicava il cliente fra l’arrestata e le prostitute). Avviata nel novembre 2012, l’inchiesta è terminata due giorni fa con l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare. Nell’appartamento di Mori, lavorava una ragazza per volta, per un massimo di due settimane, che accoglieva fino a sette clienti al giorno, di ogni estrazione sociale ed età, trentini e veneti soprattutto. Costoro venivano a conoscenza dell’appartamento “a luci rosse” dalle inserzioni su free press, vari giornali, o internet. Ora i carabinieri sfoglieranno le tre agendine rinvenute nell’appartamento per interrogare la clientela. Un passaggio necessario per completare il quadro accusatorio. (n.f.)

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