Gabrielli, fassano nel mondo del cinema

Giacomo 23 anni, ha presentato a Moena il suo primo film: è la storia dello zio, storica guida alpina, girato in ladino


di Elisa Salvi


MOENA. Ha 23 anni è regista e ha già realizzato, prodotto e proiettato con successo, a fine luglio a Moena, il suo primo film: “L Pas del Rociador”, in lingua ladina con sottotitoli in italiano.

Giacomo Gabrielli ha sempre avuto le idee chiare su cosa avrebbe fatto da grande. Cresciuto a Moena, ha frequentato l’Istituto d’Arte di Pozza, ma il suo genio artistico non era tanto legato a scultura o pittura, quanto a un’innata passione per il cinema. In una valle che offre pochissimo in fatto di cinematografia, Giacomo da adolescente ha consumato la videoteca di papà Vigilio, guardando e riguardando ogni film a disposizione.

«La telecamera - racconta - mi ha sempre affascinato. A sette anni ne ho costruita una di cartone. Poi, i miei me ne hanno regalata una giocattolo. È stato il massimo: non la smettevo più di “filmare”». E il talento del fassano è evidente, non solo a cinefili e profani (chi vuol farsi un’idea della qualità del suo film veda il trailer su youtube), ma soprattutto agli esperti. Giacomo ha concluso da poco, a Roma, il corso biennale d’alta formazione alla Nuct, scuola internazionale di cinema e tv che ammette solo 25 studenti l’anno. Una scuola importante che ha dato a Giacomo gli strumenti tecnici, e non solo, per esprimersi al meglio, come traspare dal film che narra, in 23 minuti (con assoluta pienezza di racconto ed emozioni), la vita di suo zio Giuseppe Dellantonio, classe 1923, la guida alpina più anziana di Fassa (oggi a meritato riposo).

«Ho scritto il film in una settimana, l’ho girato lo scorso agosto in quattro giorni, tra Moena e Canazei, e montato in un mese a Roma». Ne “L Pas del Rociador” ha coinvolto buona parte della famiglia: oltre allo zio, c’è papà Vigilio, che interpreta Giuseppe da giovane, e il contributo del fratello Francesco (12 anni), “aiuto regista”, e dell’amico Andrea Bellucci, autore di una strepitosa colonna sonora.

Rientrato da Roma, Giacomo ha iniziato subito a collaborare con la casa di produzione Digital Dolomiti di Predazzo, per cui tra l’altro si occuperà di un prestigioso progetto sulla Grande Guerra. Il cinema resta, però, la priorità. «La montagna - dice - è una continua fonte d’ispirazione. Ho già in mente altre storie di Fassa e Fiemme da trasformare in film». Ma intanto Giacomo si gode il trionfo della sua prima pellicola, che di sicuro riceverà tanti applausi nella prossima proiezione, il 24 agosto a Canazei.

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