Furlan, l'assassino di "Ludwig", è definitivamente libero

Marco Furlan, uno dei due fondatori della formazione neonazista Ludwig, che aveva assassinato un sacerdote anche a Trento, è definitivamente libero. Lo ha deciso il giudice di sorveglianza
di Milano.



Il giudice del tribunale di sorveglianza di Milano Cristina Ceffa ha depositato oggi il suo
provvedimento con cui ha deciso che Furlan non è più socialmente pericoloso e quindi, come ha spiegato il difensore dell'uomo, l'avvocato Corrado Limentani, è venuta a cadere la misura di sicurezza della libertà vigilata e dunque è tornato libero definitivamente.

Martedì scorso si era tenuta l'udienza sulla revoca o meno della libertà vigilata durante la quale, alla presenza di Furlan, era stata letta e discussa la relazione aggiornata dei servizi sociali che aveva stabilito che l'ex componente della formazione neonazista ''ha concluso il suo percorso dal punto di vista psicologico - aveva riferito il legale - raggiungendo un
suo equilibrio''.

Furlan, condannato definitivamente a 27 anni di carcere per dieci omicidi commessi dall'82 all'84 (tra le vittime barboni, prostitute, omosessuali e preti, tra cui padre Armando Bison, ucciso a Trento in via dei Giardini nel febbraio del 1983) venne arrestato per la prima
volta insieme al suo complice, Wolfgang Abel, nel 1984. Quattro anni dopo usci' dal carcere per scadenza termini, e nel 1991 fuggì dalla dimora obbligata per essere poi riarrestato a Creta
nel maggio 1995. Nel 2008, dopo aver scontato 18 anni di reclusione (grazie anche ad alcuni condoni e alla buona condotta) venne scarcerato e affidato in prova ai servizi sociali dal giudice Ceffa. A settembre dell'anno scorso, poi, la misura di sicurezza del ricovero in casa di cura (prescritta insieme alla sentenza definitiva in quanto giudicato seminfermo di mente) venne sostituita dallo stesso giudice in libertà vigilata. Furlan, laureatosi in ingegneria informatica, lavora per una societa' del settore.













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