«Furbetti» dei rifiuti arrivano tre fototrappole

Le ha acquistate il Comune per 756 euro. Piazzate nelle zone più delicate permetteranno di identificare e poi multare chi abbandona immondizie



ROVERETO. Erano state “promesse” più volte, in risposta alle proteste per il moltiplicarsi di discariche abusive nelle zone meno frequentate ed illuminate della periferia. Adesso arrivano sul serio: il Comune ha acquistato tre «fototrappole», per la cifra di 756 euro. Saranno assegnate al servizio Verde e tutela ambientale per dare la caccia ai maleducati. Cercando così, a forza di verbali e multe, di insegnare l’educazione anche a loro.

La scelta ed il percorso mentale che l’ha giustificata sono chiarissimi nella parte descrittiva delle determina di acquisto delle fototrappole. Col passaggio alla raccolta differenziata spinta dei rifiuti, c’è stato un evidente aumento dell’abbandono indiscriminato di materiali in zone poco protette della città e della periferia. E la situazione è ulteriormente peggiorata con il passaggio alla tariffazione puntuale del residuo: dovendo pagare una cifra per ogni sacchetto riempito, evidentemente c’è chi trova più economico caricarsi i rifiuti in macchina e buttarli dove si sente sicuro di non essere notato. Non si parla in determina dell’ultima “genialata”, la soppressione del servizio gratuito di raccolta di sfalci e ingombranti a domicilio, ma che anche questa innovazione abbia portato ad un aumento del “fai da te” pare quasi ovvio. Sta di fatto che ci sono ormai decine di luoghi dove è diventata costante e quasi quotidiana la pratica di abbandonare rifiuti. Il terreno incolto a ridosso del Millennium Center, per esempio, o il piazzale «ex Aragno» nei Lavini di Marco, l’area attorno alla strada a bosco della città e alla Campana dei Caduti, la zona Baldresca. Controllare tutto il territorio con del personale è impensabile, ma le fototrappole, immortalando chi si libera dei rifiuti, permetteranno di identificare e punire i responsabili. Innescando, si spera, una maturazione collettiva. Le fototrappole acquistate sono solo tre, ma possono essere spostate agevolmente: ruotandole sulle zone a rischio, la loro efficacia dovrebbe essere garantita. Dal punto di vista legale, le immagini «catturate» dagli apparecchi, che scattano fotografie quando dei sensori rilevano movimenti significativi, sono ritenute valide per identificare il responsabile di illeciti amministrativi e sufficienti per sanzionarlo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»