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Funghi, annata d’oro: buona la raccolta e prezzi convenienti

Grazie al clima favorevole nei boschi quantità raddoppiate E i prezzi sono in calo: 16 euro per le finferle, 12 “il misto”


di Alissa Claire Collavo


TRENTO. Tra i chioschi verdi dello storico mercato di piazza Vittoria, le bancarelle dei funghi sono letteralmente prese d'assalto. Decine di clienti aspettano in fila il loro, approfittando del sabato mattina per fare una spesa genuina, a km 0. E in meno di due ore i funghi sono andati a ruba.

«Come può vedere, la stagione sta andando benissimo», dice la signora Giuliana, da decenni presente in piazza col “Banchet dei Rossi”, ora intestato alla figlia Elisabetta Dal Sasso. «Prima le temperature erano sballate: troppo caldo, troppo freddo, troppa acqua, troppo sole - spiega mentre sistema un mucchietto di finferle - ora invece le temperature sono gradevoli, le minime sono stabili attorno ai 12-13 gradi e per i funghi, questa è la temperatura ideale».

Tutti provenienti dai boschi della zona, i funghi di piazza Vittoria sono «di tutti i tipi: dai “misti”, ai porcini, ai finferli e le finferle, ai cappelloni, a quelli “del sangue”», elenca Giovanni Vaiz, arrivato da Pergine per vendere i frutti del raccolto «della gente del posto» (che vengono prima controllati in magazzino dal micologo).

E i prezzi? «Ad agosto erano davvero cari, si arrivava fino a 25 euro al chilo», ricorda la signora Giuliana. «Ora invece sono scesi - spiega, a causa della maggiore disponibilità nei boschi - anche se i prezzi dei finferli rimangono ancora abbastanza alti, perché vendiamo anche quelli toscani». Nel complesso, ad eccezione delle brise, i prezzi non superano i 20 euro al chilo: «le finferle sono a 16, il misto a 12, i cappelloni a 17...se ci pensa, un kg sono ben venti capelloni», conclude la signora Giuliana.

Fino al 30 ottobre, dalle 8 alle 10 di lunedì, giovedì e sabato, sarà possibile usufruire del servizio micologico, assicurato anche quest'anno grazie all'accordo tra il Comune, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e il Gruppo micologico “G. Bresadola” di Lavis. Due, gli esperti a disposizione dei cittadini per dare consigli sui funghi raccolti e verificarne la commestibilità, oltre che informare sui rischi sanitari-alimentari legati a qualità e provenienza. «Mi piacerebbe vedere indicata la provenienza dei funghi anche nei mercati - dice Elisabetta - un modo per garantire l’autenticità dei funghi del nostro territorio».













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