Fugatti: «Denunceremo chi è entrato illegalmente» 

Il presidente della Provincia. « C’erano pure ragazzi che non condividevano il congresso ma attenzione che in passato a forza di giustificare ci siamo trovati le bombe fuori dai tribunali»


Gianpaolo Tessari


TRENTO. «Segnaleremo all’autorità giudiziaria chi è entrato in modo illegale in Provincia». Il governatore Maurizio Fugatti non ha intenzione di cancellare con un colpo di spugna quello che è successo venerdì nel Palazzo di piazza Dante: «Ci sono state delle persone che sono entrate nel palazzo della Provincia dalla porta secondaria. Quella sul retro, cui si accede dal parcheggio interno. Ok? E questo non va bene: se ti rivolgi all’ingresso principale e ti dicono che la sala del congresso è piena, che non c’è più posto, non entri poi dalla porta secondaria. Chiamiamolo comportamento irregolare, illegale. Vedremo: quella porta era chiusa, ci saranno delle indagini per capire come sono entrati, se qualcuno ha aperto dall’interno. O se è stata forzata. Questo comportamento lo segnaleremo di sicuro alle autorità competenti».

Contestatori al quarto piano

Continua Fugatti : «Un simile modo di fare esula dal fatto che in Provincia ci fosse un convegno con gli assessori Bisesti e Segnana: poteva piacere o meno. Ed un altro tema è se la sala fosse troppo piccola. Vorrei fosse chiaro che dentro il palazzo della Provincia c’erano anche dei dipendenti che stavano lavorando: alcuni di questi ragazzi che contestavano sono saliti sino al quarto piano, dentro gli uffici. Creando qualche situazione di preoccupazione: non è successo niente, ma non è stato un fatto proprio normale. La contestazione? Nella sala, anche se piccola, alcune persone che non erano d’accordo con i contenuti del convegno avevano comunque trovato posto. Se si voleva il contraddittorio c’era: all’ingresso non è mica stato fatto un controllo del tipo “tu sì, tu no”. Quando la sala si è riempita, le persone in più sono rimaste fuori. Io non ero presente l’altra sera, ho visto però le foto con dei giovani sicuramente in buona fede, con valori sani».

Le bombe fuori dai tribunali

«Dopodiché qualche strumentalizzazione credo ci sia stata. Faccio sommessamente notare che occorre stare attenti a giustificare queste cose: in Trentino lo abbiamo fatto per 15 anni, giustificando quei “bravi ragazzi che possono sbagliare”, sempre provenienti da mondi di sinistra. Si è creato un tessuto che alla fine è arrivato a mettere le bombe fuori dai tribunali» osserva il governatore.

Corsi gender voluti da Rossi

Pentito di aver organizzato la serata? «Semmai di aver scelto una sala troppo piccola. Nel passato, quando eravamo all’opposizione, non siamo mai andati ad interrompere i convegni sui gender. Noi ora vogliamo parlare invece di famiglia tradizionale, quella uomo-donna. Il gender nelle scuole ce lo ha portato la giunta Rossi, lo lasciamo a loro. Noi quei corsi li abbiamo sospesi, perché riteniamo che di questioni come “sei uomo o sei donna” non si debbano occupare gli insegnanti, ma i genitori. A scuola, questo sì, si potrà parlare di temi come il bullismo, il rispetto della persona. I corsi saranno, eventualmente, reintrodotti su questi temi»osserva. L’assessore Bisesti è stato criticato per essere uscito dalla porta principale, quasi a sfidare i contestatori. Che ne pensa?

L’uscita di Bisesti.

«Da dove sarebbe dovuto uscire un assessore provinciale? Doveva forse nascondersi? Se volete io mi preoccupo di più di quelli che attendevano fuori Bisesti per insultarlo. Immagino che se fosse uscito da una porta secondaria ci sarebbe stato chi avrebbe detto che era scappato. Sul piano dell’ordine pubblico credo che se le forze dell’ordine hanno agito in quel modo abbiano avuto le loro buone ragioni. Noi le ringraziamo per il loro impegno. La morale? Dispiace ovviamente per quello che è accaduto ma non deve passare nemmeno l’idea che noi non si possa organizzare un convegno sulla famiglia perché delle persone irrompono a quel modo» chiude Fugatti.













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