Frana sul Brenta: alpinista muore schiacciata dai sassi

Valeria Brunelli, 49 anni di Milano aveva piantato la tenda alla Vedretta dei Camosci: una frana l’ha seppellita. Allarme lanciato da Salvaterra



TRENTO. Uccisa da una frana mentre dormiva sulla Vedretta dei Camosci a quasi 2.800 metri d’altezza. La vittima è Valeria Brunelli, 49 anni pediatra e pittrice milanese che si era accampata in attesa di raggiungere, ieri, cima Tosa. Nella notte fra lunedì e martedì è però successa una cosa inimmaginabile anche per chi le rocce del Brenta le conosce bene e le vive ogni giorno. Una fetta di montagna si è staccata all’improvviso. Una lastra alta un centinaio di metri e larga circa 30 è franata e alcuni grossi sassi sono caduti sulla tenda della donna. Forse lei ha sentito il rumore sordo della frana ma non ha fatto in tempo a muoversi. I soccorritori l’hanno trovata nel tardo pomeriggio di ieri nel suo sacco a pelo priva di vita. «Era in un posto anche riparato - spiega Adriano Alimonta membro del soccorso alpino trentino e alpinista esperto del Brenta - lo aveva scelto bene. Quello che è successo mi ha stupito molto, non avrei mai pensato che potesse accadere». La donna era partita lunedì per la sua lunga escursione. Ieri mattina sarebbe dovuta partire alla volta di cima Tosa e quindi fare rientro in valle. «L’aspettavo a casa - spiega Ermanno Salvaterra, il noto alpinista - quando ho visto che tardava sono salito in quota per cercarla». E dal 12 Apostoli ha dato l’allarme. Sapeva quale doveva essere il suo itinerario e quindi ha potuto dare indicazioni precise agli uomini del soccorso alpino. Quindici i soccorritori della sezione dell’Adamello Brenta che sono partiti con il supporto dell’elicottero. E una volta arrivati alla Vedretta dei Camosci hanno capito che si era compiuta una tragedia. La tenda era spostata rispetto alla «strada» che si era aperta la frana ma alcuni sassi - forse di rimbalza - l’avevano colpita. Valeria Brunelli stava dormendo quando tutto questo è successo e non ha potuto fare nulla per salvarsi la vita.

Sempre agli uomini del soccorso alpino è spettato il compito di recuperare il corpo della donna che è stato portato nella camera mortuaria a valle. Sul posto anche i carabinieri anche se appare certo che quella avvenuta nella notte fra lunedì e martedì è stata una terribile tragedia della montagna.

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