Forza Italia, su Perego Biancofiore tira dritto 

Ieri al vertice di San Michele la coordinatrice ha scelto in autonomia il commissario che dovrà traghettare il partito fino al congresso. Bezzi e i suoi disertano il conclave



TRENTO. Sarà Maurizio Perego il commissario incaricato di traghettare Forza Italia fino al congresso. Lo ha deciso una determinatissima Michaela Biancofiore - nel vertice di partito di ieri sera - con una sorta di diktat, senza che il nome fosse messo ai voti.

L’incontro è cominciato ieri intorno alle 19 in un ristorante di San Michele, location non scelta a caso visto che si trova più o meno a metà strada tra Trentino (da dove proveniva la maggior parte dei partecipanti all’incontro) Alto Adige (terra d’origine di Biancofiore) e la valle di Fassa (da dove scendeva la neo deputata Elena Testor).

La prima plastica rappresentazione della divisione (forse insanabile) nel partito si è rivelata l’assenza al tavolo del consigliere provinciale Giacomo Bezzi, da tempo in rotta con Biancofiore e nettamente contrario all’idea di affidare il partito a Perego, seppur temporaneamente.

Assieme a Bezzi (il cui approdo nelle file della Lega per le prossime elezioni provinciali è dato da molti per cosa fatta) non si sono fatti vedere nemmeno i suoi fedelissimi, tra cui Cristian Zanetti, il giovane consigliere comunale di Trento, Luca Bazzanella (responsabile dei giovani del partito), Paolo Catanzaro e il consigliere comunale di Riva del Garda Francesco Campisi.

Dopo le foto opportunity per i giornali con volti rilassati e sorridenti, la discussione al tavolo si è fatta meno decisamente meno serena. Sia Donatella Conzatti che Manuela Bottamedi non hanno mai fatto mistero di non vedere di buon occhio una sorta di “imposizione” di Perego in qualità di commissario in attesa del congresso, nomina che anche Giorgio Manuali (fino ad oggi coordinatore della parte trentina del partito) ha più volte fatto capire di non apprezzare, visto che - nella sostanza - significherebbe una sua “sostituzione” da parte di un Perego calato dall’alto e voluto da Biancofiore.

Ma Biancofiore non ha lasciato spazi di manovra a chi la pensava diversamente, prendendo una decisione in autonomia.

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