«Fondazione Sgarbi, la mostra costa all’Apt 100 mila euro» 

La polemica. Manica ha presentato un’interrogazione sull’esposizione che si terrà a Castel Caldes e chiede di sapere se ci sono legami con il ruolo del critico al Mart



Trento. Non è proprio destinata a navigare tranquilla l’avventura come presidente del Mart di Vittorio Sgarbi. Ieri il consigliere provinciale Alessio Manica ha presentato un’interrogazione per chiedere all’assessore alla Cultura Mirko Bisesti se è vero che la Provincia pagherà 100 mila euro per la mostra delle opere della Fondazione Cavallini Sgarbi che si terrà a partire dal prossimo 6 giugno a Castel Caldes, in val di Sole.

Manica chiede di sapere chi ha organizzato la mostra e dove la Provincia prenda i soldi, che saranno poi girati alla Apt della Val di Sole per l’esposizione: «Ho chiesto su quale capitolo del bilancio provinciale saranno reperite le risorse accordate, visto che con la motivazione della copertura delle spese provocate dai danni della tempesta Vaia la Giunta sta tagliando e bloccando risorse in maniera trasversale, non da ultimo il blocco dei fondi con cui le scuole provinciali acquistano il materiale necessario all’attività didattica».

Ma Manica ha anche fatto una domanda che collega direttamente l’impegno, completamente gratuito, di Sgarbi come presidente del Mart alla costosa mostra della Fondazione: « Ho chiesto alla Giunta se esiste una qualche correlazione tra l’incarico (gratuito) di Presidente del Mart recentemente assegnato all’Onorevole Sgarbi e l’organizzazione di una mostra con le opere Fondazione Cavallini Sgarbi».

In una lettera del 10 maggio indirizzata al presidente dell’Apt della val di Sole Luciano Rizzi e al sindaco di Caldes Antonio Maini, l’assessore alla cultura Bisesti, in effetti, ribadisce che per l’organizzazione della mostra la Provincia contribuirà con 100 mila euro.

Lo stesso Sgarbi, però, ieri mattina subito dopo la prima seduta del cda del Mart ha tenuto a chiarire tutto ricorrendo anche a una buona dose di ironia: «È una notizia strabiliante, è stata organizzata una mostra a mia insaputa, sapeva tutto mia sorella e non mi ha detto niente».

Il critico d’arte, poi è tornato serio e ha aggiunto che non c’è nessuno scandalo e che tutto era stato organizzato da molto tempo: «Nessuno dica che questa mostra si fa perché io sono presidente del Mart. Questa cosa, infatti, nasce un anno fa, quando non immaginavo nemmeno di avere l’incarico a Rovereto. Tutto è nato perché sono salito in val di Sole a far visita al Napoli che era in ritiro, l’estate dell’anno scorso. Ho conosciuto il sindaco di Caldes e abbiamo iniziato a parlare. Così è nata l’idea di una mostra delle opere della Fondazione Cavallini Sgarbi a Castel Caldes».

Qualcuno gli ha chiesto se ci ha messo lo zampino il suo amico Franco Panizza, che del resto in val di Sole è quasi di casa, ma lui ha negato in maniera recisa: «Panizza non c’entra nulla. È tutto nato a margine del ritiro del Napoli».













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