Flor confermato per 5 anni con lo stipendio «limato»

Azienda sanitaria, rinnovato l’incarico al direttore: passa da 244 a 228 mila euro Zeni: «Con lui rapporto di fiducia, la sanità deve parlare con un’unica voce»



TRENTO. Come anticipato nei giorni scorsi, Luciano Flor resta alla guida dell’Azienda sanitaria. Il suo contratto sarebbe scaduto il 4 novembre, ieri la giunta provinciale - accelerando di una settimana rispetto alle previsioni - gli ha rinnovato l’incarico. La durata del contratto di Flor è legata all’attuazione della nuova legge nazionale che istituisce l’albo degli idonei a ricoprire il ruolo di direttore generale, ma la scelta di ieri è di una fiducia piena all’attuale direttore, che salvo sorprese resterà in carica per altri 5 anni. Come ampiamente annunciato, si va dunque in direzione diversa rispetto al bando di concorso pubblico annunciato a luglio dall’ex assessora Donata Borgonovo Re.

«Quando l’albo nazionale diventerà operativo, stimiamo nel giro di 8-12 mesi - ha spiegato ieri l’attuale assessore Luca Zeni - ci sarà il recesso del contratto e attiveremo una nuova procedura. In questo modo si uniscono due esigenze, quella di dare stabilità al sistema in un momento in cui dobbiamo governare processi delicati, la riorganizzazione della rete ospedaliera e la razionalizzazione della spesa su beni e servizi, la medicina di territorio e l’integrazione socio-sanitaria, e dall’altra non ci sottraiamo alla norma nazionale che alza l’asticella sulle competenze e la trasparenza delle nomine». Dunque la Provincia pescherà dall’albo nazionale, del quale Flor verosimilmente entrerà a far parte.

Zeni ieri ha insistito più volte su un punto, quasi a voler marcare la distanza rispetto alla sua predecessora: «Con il direttore generale si è instaurato un rapporto di fiducia, abbiamo lavorato bene e ho apprezzato la sua competenza ed esperienza. Ai cittadini interessa poco chi è l’assessore o il direttore dell’Azienda sanitaria, con la sua conferma di Flor diamo ai cittadini l’immagine di una sanità che parla con una sola voce».

Un’altra previsione inserita nella delibera riguarda il fatto che al direttore generale viene chiesto di elaborare, entro sei mesi, una «proposta di riorganizzazione della struttura dell’Azienda» in modo da unire - spiega Zeni - «l’esperienza e la competenza del direttore con un rinnovamento che potrà portare elementi di rinnovamento, maggiori stimoli ed energie ed efficientare il sistema».

Con il nuovo contratto Flor ha accettato una riduzione dello stipendio, anche se si tratta di una limatura: guadagnerà 190 mila euro lordi (oggi sono 196 mila), con un premio di risultato che passa dal 25% (48 mila euro massimi) al 20% (38 mila).

Animato ieri il confronto nel gruppo Pd, a cui Zeni ha spiegato le ragioni della sua scelta. Critici Mattia Civico (vedi box a lato) e Donata Borgonovo Re, via libera dal resto del gruppo. «È una prerogativa dell’assessore», commenta il capogruppo Alessio Manica. Dello stesso avviso il vicepresidentedella giunta Alessandro Olivi. (ch.be.)

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